Due donne al comando per un cambiamento radicale di due città come Roma e Torino. Il cambiamento è il mantra dei 5 stelle, così come l’avvento del nuovo che viene dal popolo e come tale è adatto, specifico per il ruolo. L’italiano ha una pazienza infinita, ma l’inadeguatezza del sindaco Raggi e del sindaco Appendino è stata costatata da tutti, anche dai fan senza se e senza ma grillini. Ma sì diciamolo “Vaffan”. Non basta un’assoluzione in extremis a rigenerare una Raggi per le troppe deficienze del suo fare. Roma è un disastro, più spelacchiata di quello spelacchio di recente memoria. E’ da capire: nell’indecisione, nel susseguirsi di stimoli, meglio non fare niente. E per stimoli intendo tutte le pecche che Roma ogni giorno evidenzia, dall’abusivismo, alle buche, alla sporcizia ecc. E’ stata assolta per non aver commesso il reato, ma i cittadini, il suo popolo, da tempo l’ha condannata perché omette qualsiasi azione che permetta di salire su una metro senza panico, ecc. Che il cambiamento si identificasse con l’immobilismo, le parole al vento, è la prova evidente dell’improvvisazione.
Ieri il popolo, quel popolo di riferimento, ha manifestato contro l’insipienza di una Appendino che non vede al di là del proprio naso, obbedisce ai Di Maio di turno, è sorda allo sviluppo della città. E il popolo, sempre quel popolo di cui si dice portavoce, ha gridato “Sì Tav”. Perché la pazienza è finita, l’ideologia contro l’alta velocità non è cambiare, ma fermarsi o peggio ritornare al medioevo. L’improvvisazione e l’impreparazione sono il frutto di indecisione, di immobilismo, di mancanza di visione. Peccato che siano prerogative anche dei grillini al Governo. Il popolo ha già detto a Raggi e Appendino quel vaffan..che è la sintesi del suo giudizio.

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