Sanità: 25 miliardi sprecati nel 2014

Attualità

Milano 29 Luglio – Ben 25 miliardi di euro sono stati sprecati in sanità nel 2014, circa il 23% del totale della spesa, 111,4 miliardi. Le voci che hanno gravato di più sono l’eccessivo numero di prestazioni inefficaci, inappropriate o troppo costose rispetto ai benefici reali (7,6 mld) e la corruzione, male italico che si annida anche nel Ssn (5,13 mld). Questi dati frutto di un’indagine della Fondazione Gimbe, illustrati durante la X conferenza nazionale Gimbe lo scorso marzo a Bologna. E’ su queste voci che bisognerebbe agire per recuperare risorse da investire nel Ssn.

Fondazione GimbeGli sprechi, infatti, rappresentano una voragine da 25 miliardi di euro, sottratti a servizi essenziali e innovazione. Di questi, secondo Gimbe, “il 30%, circa 7,69 mld, viene assorbito dal sovrautilizzo di interventi sanitari inefficaci, inappropriati o dai costi elevati rispetto ai benefici reali”. Troppe prestazioni, che non sempre servono: altro che ‘less is more’. A questi si aggiungono “5, 13 miliardi di euro (20%) erosi da frodi e abusi, comportamenti che minano la credibilità del Ssn e contro cui servono azioni concrete”.

Poco più di 4 mld (16%) vengono sprecati “nell’acquisto di tecnologie sanitarie, farmaci e strumenti medici e di beni e servizi non sanitari, come mense e lavanderie, a costi eccessivi, non standardizzati da un capo all’altro della Penisola”. Ma c’è anche un “sottoutilizzo delle prestazioni che brucia 3,08 miliardi (12%) per l’aggravamento delle condizioni dei pazienti, ricoveri e altri interventi evitabili se si fosse agito meglio prima”. Burocrazia, ipertrofia del comparto amministrativo e la scarsa diffusione delle tecnologie assorbono circa 3 mld (12%). Infine, “l’inadeguato coordinamento dell’assistenza, fra ospedale e territorio, ma anche all’interno di uno stesso ospedale pesa per 2,56 miliardi di euro (10%)”, costringendo il paziente a fare come la pallina del flipper.

E’ “intollerabile – commenta il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – che più di 25 miliardi di euro l’anno vengano sprecati in quest modo. Negli ultimi anni la tendenza al definanziamento del Ssn è stata costante e non si arresta. In futuro non ci saranno risorse aggiuntive e non si potranno finanziare servizi essenziali e vere innovazioni se non si avvia un processo di disinvestimento da sprechi e inefficiente per reinvestire in ciò che serve davvero, sulla base delle evidenze scientifiche”.

Un processo “necessario, che deve avvenire partendo dalle Regioni e responsabilizzando le aziende sanitarie, che a loro volta devono coinvolgere professionisti sanitari e cittadini”. All’insegna del motto ‘less is more’, “perché il troppo in sanità e medicina non sempre è salutare ed efficace”, conclude. (Adnkronos)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.