Bondi, parola aborigena che significa: “acqua che si infrange sulle rocce”.
A Bondi Beach, simbolo della cultura balneare australiana del surf, famosa per la sua sabbia dorata… per le onde perfette per i serfisti, un grave attacco terroristico di natura antisemita, un ignobile strage ha colpito in condizioni critiche la popolazione.
Il Premier australiano Antony Albanese ha dichiarato: “Un atto di puro male, un atto di antisemitismo, un atto di terrorismo sulle nostre coste”.
La peggiore sparatoria di massa in Australia, con un bilancio di 16 morti e 40 feriti.
Sul grilletto dell’odio hanno premuto padre e figlio, due killer affiliati all’Isis.
Odio antisemita per quella discriminazione biblica mutuata dalla storia atavica degli Ebrei che affonda le radici nella tradizione dei Patriarchi (Abramo, Isacco, Giacobbe), quel pregiudizio ostile che storicamente ha portato a persecuzioni, pogrom, un’escalation, fino al Nazismo e nelle sue forme più estreme all’Olocausto.
Quel grilletto dell’odio ha premuto su Hanukkah la festa della luce: una pacifica cerimonia religiosa che celebra la capacità di portare luce nel mondo, anche nei momenti bui.
Durante la festività si accende l’Hanukkah, un candelabro a nove bracci, ogni sera una candela in più, mentre i bambini giocano a trottola e ricevono monetine di cioccolato.
Le famiglie celebrano principalmente a casa ma anche pubblicamente ed ecco la decisione del rabbino Eli Schlanger di festeggiare l’Hanukkah all’aperto a Bondi Beach. Eli Schlanger di origine britannica “un uomo di cuore” dicono i suoi amici e la sua famiglia, padre di 5 figli, il più piccolo nato appena due mesi fa.
Eli aveva postato sui social “la festa di Hanukkah by the see” e aveva detto: “venite tutti, ci vediamo a Bondi Beach”. Intanto gli attentatori leggevano la chat e si armavano. Da quel reset del grilletto altri colpi erano pronti a sparare ancora.
Un transfer di odio sul grilletto di quei fucili che sparano sulla folla.
Tra le vittime un sopravvissuto all’Olocausto Alex Kleytman, il rabbino Yaakov Levitan e Reuven Morrison membri dell’organizzazione ebraica Chabad (movimento ebraico diffuso a livello internazionale, il nome è un acronimo che sta per saggezza, comprensione e conoscenza).
Altri colpi anche su una bambina: Matilda di soli 10 anni, morta in ospedale per le gravi ferite da arma da fuoco. Durante l’attacco, accanto a lei, la sua sorellina di soli 6 anni, sopravvissuta ma che ha assistito a quello scenario che nessun bambino dovrebbe mai vedere. La sua vocina chiede ”mia sorella è morta?”, una domanda devastante che racconta una tragedia che non avrà mai fine. Un dramma, un accanimento sanguinoso che trova l’umus nell’odio, odio come alterazione del DNA, come grave mutazione genetica causata da errori di duplicazione, mutazione che nel pensiero dell’uomo si trasforma in ideologia di odio raziale e religioso.
Intanto le vele dell’Opera House di Sydney sono illuminate dalle candele dell’Hanukkah in memoria dell’attacco terroristico di Bondi.
E’ così che Sydney vuole ricordare le vittime della strage di Bondi Beach.
Matilde Sardiello
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La cosa più vergognosa è che ci sia un’alta autorità dell’Onu che é fiancheggiatrice di questi atti. È una vergogna mondiale.
Parole delicate e commuoventi, ma con una forza quasi divina!
Un accaduto che ha lasciato tanto sconforto nei cuori dell’Australia. La luce però risplenderà sempre, oltre al buio, la luce vince sempre!
Una descrizione mossa dal sentimento di rammarico per tante vite spezzate dall’odio. Una visione chiara di come una comunità pacifica e operosa, in un momento di raccoglimento religioso sia stata violentemente aggredita. L’autrice descrive il significato dell’Hanukka facendo trapelare il vero sentimento della festa, un sentimento di pace e di fratellanza capace di dare luce anche dove l’oscurità dell’odio non potrà mai vincere.
Ho letto questo articolo con grande attenzione e noto che non si limita solo a riportare i fatti, ma affronta con profondità una ferita che va oltre l’Australia e interroga la coscienza civile globale.
Un plauso va alla professoressa Matilde Sardiello per la sensibilità e il rigore con cui ha affrontato un tema così delicato, in un tempo in cui l’informazione tende troppo spesso alla superficialità.
Il racconto dell’attentato di Bondi Beach colpisce non solo per la gravità dei fatti, ma per la capacità di restituire il dolore umano che si cela dietro la cronaca: una comunità ferita, vite spezzate, una festa di luce trasformata in lutto dall’odio antisemita. Le parole scelte sono misurate e rispettose, e ci invitano a fermarci e riflettere, senza cedere al sensazionalismo.
Complimenti all’autrice per la delicatezza profonda con cui tocca i cuori di noi lettori. Un terribile accaduto che esprime l’orrore dell’odio , degli estremismi religiosi che , come ogni estremismo, e’ superfluo , mai efficace .
Precisa,misurata e commovente la narrazione della professoressa Sardiello di questo grave attentato terroristico contro gli ebrei in Bond Beach.Ha raccontato l’odio puro contro la pace esploso in una cerimonia simbolo che celebra la luce.Ma la luce sconfiggerà l’oscurità dell’odio.
È l’ ennesima testimonianza di ciò che non sarebbe mai dovuto accadere e che continua a manifestarsi. Non si tratta di noi, gente comune, è qualcosa che va oltre. Che affonda le radici in tempi lontani, nutrendosi ancora oggi di ignoranza….creando in tutti noi uno stato di frustrazione e rabbia! Le differenze tra persone, sono solo un’ invenzione, di base siamo tutti diversi, ma tutti uguali…semplicemente esseri umani…ma questa, per alcuni pura utopia!
La professoressa Sardiello sempre puntuale e attenta da sempre su temi sociali e valori umani, lo dimostra ancora di più in questo articolo descritto soprattutto con una scrupolosità etica.
Un articolo scritto con grande cura e profondità. Si sente l’attenzione dell’autore verso temi delicati che meritano rispetto e consapevolezza.
Complimenti alla scrittrice dell’articolo,toccato con tatto,commovente anche. Sardiello una delle migliori
Parole che toccano il cuore e che lo riscaldano …in un periodo storico animato da violenza,odio e cattiveria …L ‘ articolo ci impone con sobria eleganza Alla riflessione ….alla riflessione su origini,tradizioni e valori ormai persi ,alla riflessione sul bene della vita …alla nascita e alla morte …e a quelle ferite dell’ anima che non troveranno mai Pace! Bellissimo articolo pieno di verità’.
La professoressa Matilde Sardiello affronta con rara sensibilità e rigore etico l’attentato di Bondi Beach. Con attenzione ai dettagli storici, culturali e umani, l’autrice trasforma il racconto dei fatti in una riflessione profonda sui valori morali, sull’odio e sulle sue conseguenze, offrendo un esempio concreto di giornalismo responsabile e impegnato sui temi sociali. Complimenti per la lucidità e la profondità dell’analisi.
L’articolo descrivendo il grave fatto non è solo una testimonianza di odio antisemita, ma anche della paura e dell’angoscia che in ogni parte del mondo questi atti di violenza possono colpire chiunque in nome di ideali sbagliati ricordiamo il Bataclan . Grande angoscia dell’autrice dell’articolo per la propria figlia che come tutti i nostri figli potevano trovarsi in quel luogo.
Il disprezzo sfacciato e spietato per la vita umana e l’odio di alcune persone verso tutti gli ebrei sono un male indicibile che deve essere ripudiato da ogni australiano. Qualsiasi attacco contro singoli ebrei va combattuto come fa rimarcare la Professoressa Sardiello nel suo incisivo articolo.
Das waren schreckliche Szenen, viele unschuldige Menschen haben ihr Leben verloren. Wie kann so ein Hass in Menschen stecken, dass so grauenhafte Taten passieren. Beten wir wie die Professorin Matilde Sardiello, dass so ein Attentat nie wieder vorkommt.
La delicatezza emotiva e semantica che caratterizza, da sempre, lo stile espressivo della Professoressa Matilde Sardiello acquista, oggi, particolare valore, se si considera, per chi è pregiato della sua amicizia, il posto particolare che rivestono nel suo cuore il luogo ed il destinatario di questo efferato attentato. Il primo è legato al suo ruolo di Madre di una magnifica Figlia ospite dell’ Australia, mentre il secondo a quello di sensibile coreografa ed estimatrice del popolo Ebraico. Ciononostante, l’articolo appare rigorosamente scevro da contaminazioni emotive e retorico – paternalistiche, che potrebbero lederne la credibilità etica e professionale. Grazie, Matilde.
Un articolo che parla di una strage che ha colpito grandi e bambini. Un vero e proprio contributo importante per riflettere su eventi così gravi con consapevolezza.
È riuscita a portare un evento accaduto lontano da noi più vicino alla nostra realtà,aiutandoci a sentirli più vicini e a riflettere sul loro significato. Un esempio di quanto l’informazione possa avvicinare le persone agli eventi del mondo.
Ancora una volta la prof. Sardiello ha saputo entrare nella Storia, nelle viscere di un vissuto che prende le mosse da quell’imput evolutivo che per strada ha invertito la rotta.
La Regia doveva esser tutt’altra.
Dio aveva creato l’uomo giusto.
L’uomo ha creato un Dio… ingiusto, che in nome di quel Dio, ha scelto una festa, tra le più belle, quella della Luce , delle candele accese per invertir la rotta.
Una festa e una Luce che ha accecato gli occhi di demoni che…non sanno cos’è la Luce, che non vogliono veder la Luce…
Ma non sarà la morte di quei figli di Dio giusti, che scrivera’ la Storia.
Noi continueremo a riscriverLa, ogni giorno, ogni santo giorno, guardando quella Stella cometa che ci indichera’ la strada.
La prof. Sardiello, è un esempio fulgente di di Luce e di sapienza.
Onorata di esserlo amica.
Eine schreckliche, unfassbare, terroristische Gewalttat. Unmenschlich. Ich wünsche mir eine eindeutige, deutliche Verurteilung auch durch führende islamgläubige Geistliche.