All’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Milano, Mario Draghi ha richiamato con forza l’attenzione sul ruolo decisivo della tecnologia per il futuro economico dell’Europa. Un intervento ampio, che ha toccato temi cruciali: innovazione, crescita, sostenibilità del debito e responsabilità delle nuove generazioni.
Tecnologia come motore della prosperità
Draghi ha ricordato come “per oltre due secoli il miglioramento del tenore di vita sia stato alimentato da progressive ondate di progresso tecnologico”. Oggi, ha sottolineato, questo legame non solo rimane valido, ma si rafforza: le tecnologie rappresentano il principale fattore in grado di sostenere la prosperità delle economie avanzate. Secondo l’ex presidente della BCE, i Paesi sviluppati non possono più contare esclusivamente su lavoro e capitale per generare crescita. L’innovazione – in particolare quella legata all’intelligenza artificiale – diventa quindi un elemento imprescindibile per restare competitivi.
Il rischio stagnazione per l’Europa
Draghi ha lanciato un monito chiaro: se l’Europa non riuscirà a colmare rapidamente il divario tecnologico che la separa da altre aree del mondo, rischia “un futuro di stagnazione, con tutte le sue conseguenze”. L’adozione su larga scala delle tecnologie emergenti, ha spiegato, non è più un’opzione ma una necessità strategica.
Crescita economica e sostenibilità del debito
Nel suo intervento, Draghi ha anche affrontato il tema della crescita economica, definendo “un’illusione seducente” l’idea che un Paese avanzato possa permettersi di rinunciare allo sviluppo. Per gli Stati con un alto livello di debito, ha spiegato, ciò che conta è la dimensione complessiva dell’economia: se il PIL smette di crescere mentre gli interessi continuano a maturare, il rapporto debito/prodotto diventa insostenibile. In assenza di crescita, i governi si troverebbero costretti a scelte dolorose, come tagli tra pensioni e difesa o tra welfare e transizione verde. La crescita, ha ribadito, è fondamentale anche per rispondere alle nuove esigenze sociali, economiche e di sicurezza.
Il ruolo dei giovani: “Cambieranno la politica più dei discorsi”
Draghi ha infine rivolto un appello alle nuove generazioni, invitandole a pretendere le stesse opportunità dei loro coetanei nel resto del mondo. Solo così, ha affermato, potranno contrastare gli interessi consolidati che frenano il cambiamento. I successi dei giovani, ha concluso, “cambieranno la politica più di qualunque discorso o rapporto”, costringendo istituzioni e regole ad adattarsi a un mondo in rapida trasformazione.
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