LA DISPERSIONE SCOLASTICA

Attualità

Considerando la dispersione scolastica, è un fenomeno fortemente sentito in Italia ed accentuato soprattutto in alcune regioni del Mezzogiorno. Nel 2000 secondo dati Istat, circa un alunno su sei era analfabeta.

Il concetto di dispersione scolastica indica un “venir meno del sistema educativo”; un venir meno da un lato causato soprattutto o da un abbandono volontario prima del conseguimento del diploma o delle numerose assenze; dall’altro molti sono gli studenti che non riescono a raggiungere un grado minimo di istruzione (abbandono implicito).
Nel 2025 secondo analisi, la dispersione scolastica è passata dal 12,7 del 2020 all’8,3 -8,5 del 2025.
Un forte divario emerge anche riguardo l’apprendimento di alcune discipline piuttosto che altre, tra queste l’italiano e la matematica. Nel 2023 secondo dati approfonditi e considerando i vari Paesi europei, l’Italia si era posizionata quinta dopo Romania, Spagna, Germania ed Ungheria; il fenomeno è più accentuato tra i ragazzi 14% mentre tra le ragazze i dati si aggirano attorno al 9 %.
Tra le cause che determinano della dispersione scolastica ci sono motivi
socioeconomici dovuti alla povertà e da un reddito basso, fattori che spesso portano a delinquere; scolastici, dovuti alla mancanza di personale docente, infrastrutture e strutture idonee che vanno ad influire sulla motivazione dei diversi alunni; logistici e geografici, le aree periferiche e rurali avvertono maggiormente il fenomeno avendo risorse educative limitate; familiari, causati da problemi comportamentali dovuti a difficoltà familiari e stress psicologico.
La dispersione scolastica considerato e considerando le varie cause comporta anche diverse conseguenze quali scarsa occupazione lavorativa, con redditi bassi che graveranno sul tenore di vita; maggiore criminalità, nelle zone con il tasso di dispersione scolastica accentuato, vi è poca e scarsa produttività comportando disservizi, disordini e diffusione di delinquenza, atti violenti e criminalità.
Sono stati stanziati fondi grazie al PNRR che finanzia progetti quali formazioni docenti, famiglie, supporto psicologico, collaborazioni con enti locali per attività extra- scolastiche affinché si possano colmare le situazioni di degrado e poco piacevoli che si creano.

Non è da trascurare la pandemia del 2020, anno in cui il fenomeno si è accentuato maggiormente, periodo in cui il 23 % dei giovani con fascia d’età tra i 18/20 anni ha abbandonato la scuola prima dell’esame di Stato, quasi uno studente su quattro.
Il 54% degli alunni con famiglie svantaggiate non raggiunge la sufficienza secondo i dati INVALSI, studenti con famiglie agiate alle spalle completano gli studi senza alcuna difficoltà; i figli di persone non diplomate a loro volta non si diplomano.
Uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 ha come obiettivo di ridurre la dispersione scolastica entro il 2030 stabilendo il tasso sotto il 9% .
Il migliore livello di istruzione garantisce un buon mantenimento e benessere personale e sociale.

Linda Tarantino

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