Rivive per la prima volta a Milano, dopo vent’anni, l’installazione monumentale che Giovanni Frangi creò nel 2003  per gli spazi della scuderia grande di Villa Panza a Varese. Nobu at Elba diventa così Redux, riproponendosi al pubblico, questa volta a Palazzo Citterio, nella Sala Sterling che offre la location ideale per valorizzare le quattro enormi tele dipinte (complessivamente di quaranta metri; due lunghe quindici metri alte tre metri e mezzo, le altre due alte uguali ma di otto e cinque metri ciascuna) che sembrano sorgere direttamente dal pavimento, dando l’impressione di trovarsi avvolti in un panorama boschivo notturno, lambito da un fiume e con il profilo delle montagne che definisce l’orizzonte.
per gli spazi della scuderia grande di Villa Panza a Varese. Nobu at Elba diventa così Redux, riproponendosi al pubblico, questa volta a Palazzo Citterio, nella Sala Sterling che offre la location ideale per valorizzare le quattro enormi tele dipinte (complessivamente di quaranta metri; due lunghe quindici metri alte tre metri e mezzo, le altre due alte uguali ma di otto e cinque metri ciascuna) che sembrano sorgere direttamente dal pavimento, dando l’impressione di trovarsi avvolti in un panorama boschivo notturno, lambito da un fiume e con il profilo delle montagne che definisce l’orizzonte.
Sul pavimento venti sculture in gommapiuma bruciata, che assomigliano a tronchi di legno trascinati dalla corrente, illuminate a intervalli regolari di 12 minuti, con l’intenzione di fornire un’emozione simile a quella che si prova a passeggiare di notte vicino a un corso d’acqua, in un ambiente disabitato.
Come per Villa Panza, anche a Palazzo Citterio si ripete la collaborazione fra Frangi e Giovanni Agosti e l’allestimento  dell’intera mostra è curato da Francesco Librizzi e comprende, oltre a Nobu at Elba Redux anche una sala con esposti i 135 fogli che componevano il diario della lavorazione dell’opera; appunti, schizzi, fotografie e riflessioni dell’autore che aiutano a comprendere la genesi e completano l’esperienza dello spettatore.
dell’intera mostra è curato da Francesco Librizzi e comprende, oltre a Nobu at Elba Redux anche una sala con esposti i 135 fogli che componevano il diario della lavorazione dell’opera; appunti, schizzi, fotografie e riflessioni dell’autore che aiutano a comprendere la genesi e completano l’esperienza dello spettatore.
Dal 30 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026 – Sala Stirling di Palazzo Citterio
Orario:
Da giovedì a domenica, dalle 14.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ora 18.00)
Sabato 1° novembre e sabato 6 dicembre 2025, dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ora 18.00)

Giornalista professionista fin da giovanissima inizia scrivendo di moda, attualità e costume su Cosmopolitan e Capital. Dal 1997 al 2022 è redattore al Sole24Ore coltivando in parallelo la passione per le storie legate al food&wine.
Scrive per l’Associazione Professionale Cuochi Italiani, gira l’Italia con la troupe di Gustochannel e dal 2011 fino al maggio 2017 è stata Vicedirettore di Italia a Tavola.
