Milano e Lombardia, l’epicentro dei furti d’auto per pezzi di ricambio: quali le auto più a rischio

Milano

Auto “cannibalizzate”: quali sono i modelli più colpiti, i componenti più ricercati (dai fari ai catalizzatori) e il rischio di danni superiori al furto

Cresce in Italia, e in modo allarmante in Lombardia e a Milano, il fenomeno dei furti parziali di auto, noto come “cannibalizzazione”. Non sparisce solo l’auto intera, ma interi pezzi pregiati, alimentando un mercato nero fiorente destinato non solo al nostro Paese, ma anche al Nord Africa, agli Emirati Arabi e al Sud Africa.

Il report del primo semestre 2025 di LoJack Italia (Gruppo CalAmp) evidenzia un quadro preoccupante: i furti parziali hanno generato quasi 14.000 interventi di riparazione nel 2024, segnando un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente. Spesso, il danno causato dai ladri per sottrarre un componente supera di gran lunga il valore del pezzo stesso, soprattutto se si tratta di elettronica.

Le Auto Più Ambite dai “Predoni”

I ladri puntano principalmente sui modelli più diffusi, con una predilezione per i veicoli di età compresa tra 4 e 6 anni.

  • A livello nazionale, i modelli più colpiti sono spesso del Gruppo Stellantis, come Fiat Panda, 500, Lancia Ypsilon, 500X e Jeep Renegade.
  • In Lombardia, l’attenzione si sposta su marchi premium e veicoli ibridi/tecnologici, con i modelli di Toyota, Lexus, Range Rover e Volkswagen tra i più bersagliati (in particolare per le batterie delle ibride).

I Primati Negativi di Milano e Lombardia

La Lombardia è la regione più colpita dai furti parziali, seguita da Lazio e Campania. Il fenomeno si concentra nelle grandi città: Roma e Milano da sole registrano circa il 28% dei danneggiamenti totali.

Dietro il fenomeno della “cannibalizzazione” e dei furti d’auto si celano vere e proprie organizzazioni criminali, che gestiscono l’intero mercato nero dei ricambi. I ladri agiscono con estrema rapidità e precisione, avvalendosi delle più avanzate tecnologie.

1. Il Furto Parziale: Velocità Laser

I ladri esperti operano con una velocità impressionante: per portare a termine un furto parziale mirato, impiegano mediamente dai 50 ai 90 secondi. I colpi non sono casuali, ma studiati a tavolino sulla base delle richieste del mercato e vengono eseguiti preferibilmente lungo strade meno trafficate o nelle aree meno illuminate.

Le tecniche di sottrazione dei componenti variano:

  • Il Metodo Tradizionale Sofisticato: Sebbene esista ancora la “spaccata” classica, i ladri più evoluti usano attrezzature all’avanguardia per smontare rapidamente e con precisione fari, paraurti e altri elementi elettronici in pieno giorno.

2. Il Furto Totale: L’Alta Tecnologia al Servizio del Crimine

In alcuni casi, la strategia migliore per alimentare il mercato dei pezzi di ricambio è rubare l’intera vettura per poi smontarla completamente (la “cannibalizzazione” totale). Qui la tecnologia è la protagonista:

  • Clonazione della Chiave (Keyless-Go): Una delle tecniche più diffuse per auto con sistemi keyless. Il segnale della chiave originale, magari lasciata in casa, viene intercettato, amplificato e replicato, permettendo al ladro di aprire l’auto e metterla in moto.
  • L’Attacco alla Rete CAN Bus: La tecnica più rapida e temuta. Sfruttando la porta diagnostica dell’auto, i ladri si connettono al sistema elettronico centrale (rete CAN Bus) per sbloccare le sicurezze e avviare il motore in meno di due minuti. Questa modalità è particolarmente usata su veicoli come Alfa Romeo Stelvio e Giulia, Jeep Renegade e Compass.

Una volta rubate, le auto vengono rapidamente portate in capannoni o officine clandestine dove specialisti le cannibalizzano nell’arco di 3-4 ore, pronte per immettere i pezzi sul mercato illegale.

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