Via Vitruvio, via Cesare da Sesto, Cornaredo. Milano e provincia flagellate dal fuoco: pericolo diffuso (30.000 interventi dei VVFF nel 2024) e ignorato. Il commento dell’esperto e della Protezione Civile.
Incendi a Milano: nel pomeriggio del 19 ottobre, in via Vitruvio, un incendio domestico ha ferito un’anziana e intossicato tre persone, distruggendo quasi del tutto l’appartamento. Nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 ottobre, un altro incendio domestico ha devastato l’ultimo piano di un palazzo di quattro piani in via Cesare da Sesto. Nessun ferito né intossicato. Pertanto, commenta l’Ing. Frisina, esperto di sicurezza antincendio: “Temiamo i ladri, ma è il fuoco a uccidere, nelle case italiane scoppiano oltre 100 incendi al giorno. Nell’ultimo anno (dati aggiornati al 3 ottobre 2025) i Vigili del Fuoco hanno fatto 60.000 interventi nelle abitazioni a causa di incendi di cui 37.000 in appartamento, facendo registrare (nel 2023) 70 morti e 800 feriti.”
In seguito all’incendio scoppiato a Milano nel pomeriggio del 19 ottobre, e a quello nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 ottobre, l’ingegnere Nino Frisina – esperto in sicurezza antincendio con 20 anni di esperienza e fondatore di Zeroincendi – richiama l’attenzione su un tema spesso ignorato: il pericolo degli incendi domestici e la totale mancanza di cultura della prevenzione in Italia.
«Viviamo in un Paese dove la casa è considerata un bene sacro. Gli italiani investono somme importanti per proteggerla da furti e intrusioni, installando porte blindate, antifurti, videocamere. Ma si dimenticano che è il fuoco, non i ladri, a fare più danni – e più vittime – dentro le mura domestiche», afferma Frisina.
I dati sono chiari. Nel 2023, si sono registrati oltre 30.000 incendi in abitazioni italiane, con una media di più di 100 al giorno. Il bilancio è tragico: 73 morti e più di 800 feriti. Quasi la metà dei decessi da incendio in Italia avviene proprio dentro casa. Eppure, questo pericolo continua a essere considerato secondario.
Secondo il Censis, l’89% degli italiani considera la sicurezza domestica una priorità, ma più della metà teme soprattutto i ladri. L’incendio, invece, viene percepito come un evento raro, improbabile.
«Oggi basta una pentola dimenticata sul fuoco o un malfunzionamento elettrico per innescare un rogo. Il problema è che le abitazioni moderne, piene di materiali sintetici, favoriscono la rapidissima propagazione delle fiamme e del fumo tossico. Negli anni ’60 si avevano più di 15 minuti per fuggire da un incendio. Oggi il tempo si è ridotto a 2 o 3 minuti. Non abbastanza, soprattutto per anziani, bambini o persone con disabilità.»
Frisina sottolinea quanto la prevenzione sia semplice e spesso trascurate: non lasciare pentole incustodite sui fornelli, controllare periodicamente impianti e canne fumarie, tenere fiammiferi lontano dalla portata dei bambini: accorgimenti banali che possono fare la differenza. E in caso d’incendio, sapere cosa fare è fondamentale. “Anche in questo la cultura della gestione emergenza nel nostro paese è inesistente: una pentola che prende fuoco non va spenta con l’acqua ma coperta con un coperchio. Se si incendiano i vestiti, non bisogna correre: il movimento alimenta le fiamme. Meglio coprirsi o rotolarsi a terra per soffocarle. In caso di corto circuito o fiamme da carburanti, invece, è essenziale non usare mai l’acqua, ma staccare la corrente o allontanarsi subito. Abbiamo il salvavita per l’elettricità, ma nessuna protezione reale contro il fuoco: la sicurezza domestica non può limitarsi a ciò che temiamo di più, ma deve riguardare ciò che ci espone davvero a un rischio. E il fuoco è uno di questi» conclude Frisina.
Un cambio di mentalità, secondo l’ingegnere, è l’unica strada per ridurre davvero i rischi. Servono più informazione, più formazione e l’adozione di dispositivi anche minimi da tenere in casa: dalle coperte ignifughe da pochi euro a rilevatori di fumo, estintori domestici (meglio ad acqua) o la tecnologia Automist, importata da UK.
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