Jane Goodall scienziata morta

Jane Goodall, la scienziata inglese che ha dedicato la sua vita alla scienza

Cronaca

Jane Goodall è la donna e scienziata che ci ha insegnato ad amare e conoscere gli scimpanzé, ma non solo. È stata anche un’attivista per la conservazione della biodiversità e contro i cambiamenti climatici.

È stata l’etologa e attivista di fama mondiale a cui dobbiamo molto per i suoi studi sulle abitudini sociali dei grandi primati, soprattutto degli scimpanzé, ma anche per essere stata una delle figure scientifiche più influenti in ambito della conservazione della biodiversità, nonché una grande attivista contro i cambiamenti climatici.

La storia di Jane Goodall: la scienziata degli scimpanzé

Valerie Jane Morris-Goodall è nata il 3 aprile 1934 a Londra. Ed è proprio durante un viaggio in Kenya nel 1957, che nasce il suo amore e la dedizione per gli scimpanzé: incontrò, infatti, il paleoantropologo Louis Leakey, che la convinse che studiarli avrebbe potuto fornire informazioni sul comportamento dei primi antenati umani. Grazie ai suoi studi, infatti, si sono ridefinite molte delle convinzioni che si avevano sui grandi primati.

Ad esempio, il fatto che gli scimpanzé siano in realtà onnivori, e non vegetariani, e ancora che provano emozioni, sanno costruire e usare utensili, avere una vita sociale, sviluppare una sorta di sistema linguistico primitivo. Negli anni ’70, Goodall si focalizzò sugli sforzi di conservazione delle scimmie, arrivando a fondare, nel 1977, il Jane Goodall Institute, un’organizzazione no-profit, presente presso il Gombe Stream Research Centre, il centro di ricerca sugli scimpanzé che mira, tra le altre cose, a sensibilizzare i giovani di tutto il mondo sulla conservazione ambientale.

Cambiamenti climatici e conservazione della biodiversità

Durante i suoi 60 anni di lavoro, Jane Goodall ci ha insegnato a conoscere i primati, ma ha anche concentrato i suoi sforzi per diffondere un messaggio di salvaguardia ambientale, nel tentativo di diffondere la consapevolezza dell’attuale crisi ambientale e la necessità di proteggere la biodiversità. continuando fino all’ultimo a girare il mondo per difendere la salvaguardia degli ecosistemi. “Bisogna occuparsene insieme: della perdita di biodiversità e del cambiamento climatico”, aveva riferito l’etologa. “L’unico vantaggio dato dall’eccessivo numero di persone sul pianeta, è che ce ne sono abbastanza per risolvere ogni singolo problema. Ognuno di noi ha un impatto sul pianeta, ogni giorno. E a meno che non siamo molto poveri o molto giovani, possiamo scegliere che tipo di impatto avere. 

Un impegno per la vita

Un impegno scientifico, sociale e politico che le ha consentito di ricevere numerosi riconoscimenti. Nel 1962 un dottorato di ricerca all’Università di Cambridge. Nel 1995 le è stato conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico. Il 2002: l’anno in cui è stata nominata Messenger of Peace dall’Onu. Nel 2021 ha ricevuto il Templeton Prize e nel 2022 la Stephen Hawking Medal per la comunicazione della scienza. Nel gennaio 2025 ha ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden la “Presidential Medal of Freedom”. Mentre in Italia le fu assegnata nel 2011 l’onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. 

In ultimo, ma non meno importante, Jane Googall è stata di ispirazione per molte altre donne a diventare scienziate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.