La Regione Lombardia ha chiesto ufficialmente al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale a seguito delle ondate di maltempo che, a partire dal 10 settembre, hanno colpito duramente il territorio e che, secondo le autorità locali, sono “tuttora in corso”. Il governatore Attilio Fontana ha inviato ieri una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sottolineando la gravità dei danni provocati dai fenomeni atmosferici che si sono abbattuti sulla regione in più fasi.
I fenomeni più critici
- 9–11 settembre: forti piogge e temporali hanno interessato in particolare l’area compresa tra Como e Lecco, causando smottamenti, allagamenti e interruzioni della viabilità.
- 22 settembre: una nuova ondata di maltempo ha provocato gravi allagamenti a Milano, con disagi alla circolazione e danni a infrastrutture pubbliche e private. Nelle stesse ore si sono registrati problemi anche nelle province di Como, Monza, Varese, Sondrio, Bergamo, Brescia, Lecco e Pavia.
La richiesta di Fontana
Nella sua comunicazione a Palazzo Chigi, Fontana ha parlato di “fenomeni intensi e straordinari”, sottolineando come la portata degli eventi abbia superato le capacità di intervento ordinario della Regione e degli enti locali. La dichiarazione dello stato di emergenza consentirebbe di attivare risorse straordinarie e procedure accelerate per il ripristino della normalità.
Prossimi passi
La decisione ora passa al Governo, che dovrà valutare la richiesta e stabilire l’eventuale stanziamento di fondi per i territori colpiti. Nel frattempo, la Protezione civile regionale continua a monitorare la situazione, con particolare attenzione alle aree più fragili dal punto di vista idrogeologico.
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