Un pezzo di storia in pericolo: il pavé milanese a un bivio

Milano

Milano è una città in continua evoluzione, ma alcune delle sue trasformazioni sono più dibattute di altre.

Da settembre è scattato un ambizioso piano straordinario del Comune per la manutenzione e la riqualificazione delle strade, che mette al centro una decisione radicale: la possibile rimozione del pavé. Non si tratta di un’operazione marginale, ma di un intervento che tocca il cuore di alcuni luoghi simbolo della città, tra cui via Torino, il Carrobbio, via Cesare Correnti, via Bramante, corso di Porta Romana e corso Lodi. Queste arterie storiche, note per le loro caratteristiche pietre, potrebbero presto cedere il passo a una superficie più moderna.

La motivazione principale dietro questa scelta è la sicurezza.

L’amministrazione comunale sottolinea da tempo che la combinazione di pavé e binari del tram trasforma queste strade in veri e propri percorsi a ostacoli, specialmente per i veicoli a due ruote come biciclette e motociclette. Le irregolarità delle pietre, unite alla presenza di pericolosi binari, sono spesso causa di cadute e incidenti, un rischio che la città intende minimizzare per proteggere i suoi cittadini.

Il dibattito pubblico è acceso e divide i milanesi in due fronti.

Tuttavia, la decisione non è accolta all’unanimità. Da un lato, c’è chi vede nell’asfalto una soluzione pragmatica e necessaria, in linea con l’immagine di una città proiettata al futuro, efficiente e sicura. L’asfalto promette una maggiore scorrevolezza, una manutenzione più semplice e una riduzione del rumore, benefici non trascurabili in un contesto urbano così denso.

Dall’altro lato, un numero crescente di cittadini e associazioni si fa portavoce della difesa del pavé, considerato un elemento identitario e storico di Milano. Per molti, quelle pietre non sono solo un manto stradale, ma una testimonianza del passato, un legame con la storia e l’estetica di una città che, pur evolvendo, dovrebbe conservare le sue radici. La sensazione che si perderebbe un pezzo di storia in cambio di una superficie uniforme e anonima è forte.

Non è la prima volta che Milano affronta questo dilemma.

Nel corso degli anni, sono state tentate diverse soluzioni di compromesso, come l’uso di asfalto colorato o la sostituzione parziale delle pietre, ma nessuna ha mai soddisfatto appieno le esigenze di sicurezza e conservazione. Oggi, la questione torna più pressante che mai. Il dibattito tra sicurezza e tradizione è destinato a continuare non solo sui giornali e sui social media, ma soprattutto per le strade della città, dove ogni singolo passo e ogni singolo tratto di pavé raccontano una storia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.