Bilancio dello Stato 2026: le famiglie chiedono parità educativa e sostegno alla scuola paritaria

Società

In vista della Legge di Bilancio 2026 e del bilancio pluriennale 2025–2027, le Associazioni
firmatarie, a tutela della libertà educativa, lanciano un appello chiaro e fondato: garantire, attraverso tre misure
concrete, il diritto costituzionale alla libera scelta educativa, oggi negato a centinaia di migliaia di famiglie italiane.
La scuola paritaria, che accoglie circa 750.000 studenti – il 10% della popolazione scolastica italiana – svolge
un servizio pubblico essenziale, ma da anni è colpita da una profonda crisi gestionale. Tra le cause: il calo del
volontariato nelle scuole religiose, l’aumento dei costi dovuto all’inflazione post-pandemica e le crescenti
difficoltà economiche delle famiglie, in particolare del ceto medio. A ciò si aggiunge la persistente mancanza di
attenzione politica, il blocco dei contributi ordinari e promesse mai mantenute di sostegno economico alle
famiglie.
Nel corso dell’evento “25 anni di legge di parità e Dote scuola: dare compimento alla libertà
educativa”, svoltosi il 24 marzo 2025 in Regione Lombardia, è stato ribadito con forza che la libera scelta
educativa (artt. 3, 30 e 31) e il riconoscimento della scuola paritaria (artt. 33 e 34) sono principi tutelati dalla
Costituzione italiana. Il mancato sostegno statale non è più solo un problema sociale o economico, ma una
violazione di diritti civili fondamentali.
Per questo le Associazioni firmatarie, in sintonia e condivisione alle richieste predisposte a livello
nazionale, chiedono che nella prossima Legge di Bilancio siano inserite tre misure urgenti e strutturali:
1. Istituzione di un Buono Scuola nazionale, sul modello della “Dote Scuola” lombarda. Uno strumento
proporzionato all’ISEE, destinato alle famiglie che scelgono la scuola paritaria, per rimuovere le barriere
economiche e rendere effettivo il diritto alla libertà educativa.
2. Rivalutazione del contributo ordinario alle scuole paritarie, bloccato da vent’anni a 500 milioni di euro.
L’erosione del potere d’acquisto, superiore al 50%, rende urgente un adeguamento. La legittimità di tale
finanziamento è già stata confermata anche dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 42/2003).
3. Incremento e stabilizzazione del fondo per il sostegno agli alunni con disabilità nelle scuole paritarie,
per avvicinarsi al diritto al sostegno gratuito già garantito agli studenti delle scuole statali. Una questione
di equità e di giustizia educativa.
I genitori, gli studenti e le scuole paritarie, giunti alla consapevolezza di essere portatori di diritti
costituzionali, non chiedono privilegi, ma di poterli esercitare. Le tre misure proposte non sono alternative, ma
vanno considerate un pacchetto unico e coerente, da finanziare con risorse aggiuntive e significative rispetto
agli scorsi anni, e da consolidare in modo stabile a partire dal 2026.
Il documento è stato redatto in continuità con i principi ribaditi nel documento “Rilancio del diritto civile
alla libertà di scelta educativa” sopra ricordato ed è aperto a ulteriori approfondimenti tecnici e finanziari.

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