Nato da un’idea di un ex carabiniere, il servizio gratuito di accompagnamento notturno “Custodae” offre una presenza rassicurante per chi si muove a piedi entro 2 km. L’associazione di volontari risponde alle richieste con una sorta di “scorta” amichevole.
Milano: città sicura o metropoli con rischi concreti negli spostamenti notturni? La percezione della sicurezza è soggettiva e influenzata dalle esperienze personali, in un contesto in cui la microcriminalità non risparmia alcuna zona. Proprio per chi desidera un accompagnamento personalizzato nelle ore serali e notturne è nata “Custodae”, un’associazione di volontari con sede a Desio. L’iniziativa è di Flavio Perrone, un ex carabiniere leccese residente a Milano da quindici anni, dove lavora come dipendente.
Come riporta il Corriere, attualmente, Custodae conta 15 volontari e offre il servizio dalle 19:00 all’01:00 nei giorni feriali (e fino alle 03:00 o 04:00 nel weekend). L’accompagnamento a piedi è gratuito entro un raggio di due chilometri e con un limite di mezz’ora. Per gli spostamenti in auto è previsto un piccolo contributo per la benzina.
Nonostante alcune critiche sui social media, Custodae precisa al Corriere di essere un’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro, sostenuta unicamente da donazioni per lo sviluppo del progetto. È inoltre possibile richiedere l’assistenza dei volontari – tutti formati con corsi specifici, alcuni provenienti dal soccorso in ambulanza o dalle forze dell’ordine – anche per tragitti sui mezzi pubblici verso zone periferiche o considerate meno sicure. Perrone sottolinea: «Il nostro obiettivo è garantire l’incolumità delle persone che possono prenotare il servizio tramite il sito www.custodae.it».
I volontari, riconoscibili da un giubbotto scuro con il logo dell’associazione (un occhio stilizzato), hanno già accompagnato circa cento persone nel loro primo mese di attività. «Stiamo sviluppando la struttura grazie alle donazioni; al momento disponiamo di due automobili dedicate al trasporto di residenti milanesi diretti verso l’hinterland». La maggior parte degli utenti sono donne, e Perrone evidenzia come chi prova il servizio tenda a richiederlo nuovamente, grazie alla formazione rigorosa dei volontari, selezionati accuratamente e preparati a stabilire rapidamente un rapporto di fiducia con chi accompagnano.
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Assurdo dover arrivare a questo.
Speriamo che questo anno e mezzo voli per chiudere definitivamente la parentesi vergognosa chiamata sala.
Attenzione però a fare proseguire questi personaggi alla maggioranza nelle prossime elezioni. Potrebbe anche essere peggio di ciò che ha fatto questo ‘tizio’.