Milano perde due posti nella classifica delle migliori città per studenti

Milano

Milano è cara e le classifiche che via via vengono stilate con diverse motivazioni, ribadiscono che è una città elitaria, sempre più a misura dei ricchi. Hanno ribadito la situazione, le insufficienti domande dei concorsi ATM, la volontà di trasferimento dei vincitori nei concorsi pubblici, l’aumento degli affitti e delle spese per vivere. E, nonostante Milano abbia sedi Universitarie d’eccellenza, vedasi Politecnico, ora riferisce Milano Today “ perde due posizioni e finisce al 48esimo posto nella classifica delle migliori città per studenti (Best student cities 2023); un elenco stilato da Quacquarelli Symonds, analista globale della formazione universitaria e manageriale. I motivi? Diversi ma pesa soprattutto l’alto costo della vita che comprende le tasse universitarie medie, le spese per un alloggio, l’indice Ipad e l’indice Big-mac (il costo dei beni di consumo è una cartina tornasole di quanto si spenda in un posto).”

Nel dettaglio “La classifica è stata stilata utilizzando le opinioni sia di futuri studenti, sia di alunni/ex studenti. Al sondaggio hanno partecipato oltre 98mila persone e le loro opinioni hanno contribuito a determinare l’indice di desiderabilità di una città (studenti potenziali) e l’indice voce/opinioni degli studenti (ex studenti). Passando alle città italiane Milano ha perso due posizioni ma è rimasta tra le migliori 50, Roma invece è arretrata di 5 posizioni in un solo anno.”

Se vengono considerate le città di Roma e Milano “Entrambe le città sono scese nel parametro “Classifica universitaria” ma sono salite per “Student mix”. Roma è migliorata nell’indicatore della desiderabilità, in cui figura tra le top-50, mentre Milano è scesa. Il singolo risultato migliore lo ha ottenuto la metropoli lombarda nell’indicatore che ha misurato l’attività dei datori di lavoro in termini di recruitment di neo-laureati, posizionandosi al 21° posto a livello mondiale. Entrambe le città italiane sono diventate più costose e meno accessibili per gli studenti rispetto alla scorsa edizione. Entrambe si sono posizionate a circa a metà classifica nell’indicatore che rappresenta l’opinione di ex-studenti e il loro feedback rispetto all’esperienza di studio verso le aspettative.”

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