Gallaratese, terra di nessuno: “Io scippata da baby banditi”

Cronaca

Derubata sabato sera a 48 ore dalla marcia per la sicurezza, denuncia “Sono scappati in direzione via Bolla” 

Milano 2 Novembre – È SUCCESSO a sole 48 ore di distanza dalla fiaccolata pro sicurezza, organizzata giovedì sera da cinque comitati del Gallaratese, che tanto ha fatto discutere per la presenza anche di militanti di estrema destra, da Forza Nuova a Lealtà azione fino ai neonazisti di Nsab Mlns. Sabato 28 ottobre, attorno alle 19.30, una donna di 37 anni, Maria Pia A., è stata scippata nel cortile tra i civici 12 e 14 di via Mario Borsa, vicino alla fermata San Leonardo della metropolitana, da due ragazzini intorno ai 14 anni che la donna identifica come «rom». «Scappati, veloci come centometristi, verso via Bolla con la mia borsa rossa» racconta la vittima che abbiamo incontrato ieri, dopo che ha sporto denuncia contro ignoti al commissariato di Bonola.

«AVEVO APPENA parcheggiato la macchina e mi stavo dirigendo verso lo stabile dove abito, in via Appennini, parlando al cellulare, quando un ragazzo giovanissimo, alto meno di un metro e cinquanta e coi capelli corti, mi si è avvicinato alzando il dito come per chiedermi un’informazione. Un altro, il palo, era a dieci metri di distanza. Ho detto “Dimmi”, pensando che avessero davvero bisogno di aiuto. In due secondi quello più vicino mi ha strappato la borsa. Poi i due si sono messi a correre a perdifiato verso le case popolari di via Bolla». Inutile il tentativo di inseguimento della 37enne, come anche di un pizzaiolo nelle vicinanze, accorso dopo aver sentito le sue grida. I due si sono dileguati in un baleno. «Non avevo soldi nel portafogli perché avevo appena fatto la spesa, e il telefono ce l’avevo in mano. Il danno è stato attorno ai 150 euro, dovuto alla sottrazione degli auricolari e del telefono di mia madre, di scarso valore commerciale, oltre alle spese per il rifacimento del bancomat. Il giorno dopo, poi, attorno a mezzogiorno, un residente ha ritrovato la borsa in fondo a via Appennini, verso il civico 74. Per fortuna ho recuperato tutti i documenti, le chiavi dell’auto e dell’appartamento».

SEBBENE non abbia subìto alcuna aggressione fisica, la residente si definisce vittima di una «violenza morale»: «Non avrei mai pensato che mi sarebbe successo qualcosa sotto casa, nel quartiere dove risiedo da 30 anni». La ragazza è piuttosto infastidita dalla «bufera» scoppiata attorno alla manifestazione del 26 ottobre: «Giovedì sera non ero presente al corteo solo per problemi di lavoro. Mi pare pretestuosa questa polemica sulla presenza di neofascisti: il problema sicurezza non è figlio di strumentazione politica, bensì di un disagio reale dei residenti. Siamo tutti a rischio». Non è l’unico episodio della giornata. Nella stessa via e numero civico, il comitato Gallaratese sicuro riferisce di aver messo in fuga attorno alle 16 un ladruncolo che aveva preso di mira un taxi.

Annamaria Lazzari (Il Giorno)

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