Ortombina

Prima alla Scala, Ortombina: prima “cinematografica”, sarà molto spettacolare

Cultura e spettacolo

Il Sovrintendente sulla ‘Prima’: “Sentiamo l’importanza che questo rappresenta per la città di Milano, per l’Italia e per tutto il mondo” e “stiamo facendo tutto per rendere la fiducia è ben posta. Vedo tutti ai blocchi di partenza con grande determinazione”.

Il sovrintendente del Teatro alla Scala, Fortunato Ortombina

 “Un opera straordinaria, non è solo un’opera importante e bella del Novecento. Questa è fra le opere più importanti e belle di sempre. Rende un grande omaggio all’eccellenza dei complessi scaligeri: l’orchestra, i cori, i tecnici.

Ci sono dei marchingegni di grande spettacolarità con un racconto di una storia di grande presa drammatica”: così il sovrintendente del Teatro alla Scala, Fortunato Ortombina parlando dell’opera ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk’ di Dmitrij Sostakovic, che, nel cinquantesimo anniversario della scomparsa del compositore russo, sarà portata in scena il 7 dicembre per l’inaugurazione della stagione lirica del Teatro.

E’ la prima volta che un’opera di Sostakovic viene scelta ‘per la Prima’. “La Scala è molto aperta e vuole essere sempre più aperta a considerare quelle che sono le colonne portanti della cultura e della civiltà del nostro tempo”, ha commentato il sovrintendente alla conferenza stampa di presentazione. “Nessun legame” però con la politica o l’attualità. “L’arte è sovrana – ha detto -. E’ già successo con Verdi e con Mozart, i compositori sono dei profeti che sanno vedere nel cuore dell’uomo attraverso le generazioni e credo che quanto a diventare profeta sia sulla buona strada anche Sostakovic”. 

Parlando dell’allestimento, Ortombina ha poi anticipato che sarà “un’opera molto cinematografica” anche perché, ha ricordato “è un autore che ha passato tantissimo tempo a scrivere colonne sonore da film” e c’è “una grande adesione degli effetti della musica e dell’orchestrazione alla scena”. “Ho sempre detto che il cinema non ha inventato assolutamente niente che non esistesse già nell’opera – ha affermato – c’è stata solo la chimica che ha fatto sì che si scoprisse la possibilità di fare i fotogrammi, ma la tecnica del racconto è qualcosa che aveva messo già messo a punto l’opera”.

Quanto all’appuntamento con ‘la Prima’: “Sentiamo l’importanza che questo rappresenta per la città di Milano, per l’Italia e per tutto il mondo” e “stiamo facendo tutto per rendere la fiducia è ben posta. Vedo tutti ai blocchi di partenza con grande determinazione”, ha detto.

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