I PM della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano, Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane, hanno depositato una requisitoria molto dura nel maxi-processo “Hydra”, sostenendo che a Milano esista un “contesto mafioso” radicato, con caratteristiche simili e una gravità paragonabile a quello storicamente presente in Calabria. La tesi della Procura è che il “sistema mafioso lombardo” sia alimentato da un’inedita e strutturale “alleanza” tra esponenti di ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra, uniti non per scontrarsi, ma per massimizzare gli affari illeciti in Lombardia.
L’Alleanza Criminale e gli Imputati
-
Le “Tre Teste” dell’Hydra: L’inchiesta, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, ha ricostruito questa unione di intenti criminali descritta come l’“Hydra” mitologica a più teste. L’obiettivo era creare un fronte comune per spartirsi il territorio, evitare conflitti e aumentare i profitti attraverso reati come traffico di droga, usura, estorsioni, e investimenti nel settore edile, in aziende e cliniche private.
- I Nomi di Rilievo: Tra i 146 indagati totali, l’inchiesta coinvolge nomi di spicco nel panorama criminale, tra cui figura Giuseppe Fidanzati, figlio dello storico boss di Cosa Nostra Gaetano, e i fratelli Pace, legati al mandamento trapanese e vicini ai circuiti riconducibili a Matteo Messina Denaro.
-
Minacce e Collaboratori: La requisitoria ha messo in luce la gravità della situazione con la menzione delle minacce rivolte ai PM, che hanno portato all’intensificazione delle misure di sicurezza per i magistrati. Centrale nell’accusa è la figura del nuovo collaboratore di giustizia, soprannominato “Scarface”, che si è definito “collettore economico a Milano del clan Mazzei di Catania” e ha fornito dettagli su affari illeciti per decine di milioni di euro.
Lo Stato del Procedimento
- Le Cifre: Il maxi-procedimento vede imputate complessivamente 146 persone.
-
77 hanno scelto il Rito Abbreviato (a porte chiuse e in aula bunker), per il quale è stata depositata la requisitoria.
- 59 hanno optato per il rito Ordinario in udienza preliminare.
- Gli altri puntano al patteggiamento.
-
-
Parti Civili: Tra le parti civili ammesse, è presente anche la Città Metropolitana di Milano, in segno di contrasto istituzionale alle infiltrazioni mafiose. Inizialmente, il GIP aveva rigettato parte delle misure cautelari, ma il Tribunale del Riesame e la Cassazione hanno poi confermato l’impostazione accusatoria, consentendo i numerosi arresti.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845