“Non posso che esprimere un parere più che positivo riguardo alle nuove modalità di svolgimento dell’esame finale del secondo ciclo dell’istruzione, esame che finalmente torna a chiamarsi esame di Maturità. Nome che la dice lunga rispetto a quello che gli studenti sono chiamati a dimostrare, ossia l’aver compiuto un cammino di maturazione personale attraverso il percorso delle conoscenze apprese e delle competenze maturate. Ritengo che il ritorno alla dicitura passata dia all’esame una connotazione più calda, diciamo così, incentrata sulla persona dello studente”. Queste sono le parole di Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta di politiche scolastiche, che, in un’intervista al Adnkronos, ha commentato la riforma dell’esame di Maturità appena approvata
“La scelta di ridurre il numero dei commissari consentirà certamente uno snellimento delle operazioni in carico agli Uffici scolastici e alle Commissioni stesse. Pienamente d’accordo anche con l’obbligo per gli studenti di sostenere la prova orale, pena il mancato superamento dell’esame stesso: – ha continuato Suor Anna Monia Alfieri – si tratta di una misura assolutamente necessaria volta a dare serietà e senso all’istituto dell’esame, nonché rispetto per il ruolo ed il lavoro delle commissioni esaminatrici”.
“Anche il peso dato alla valutazione del comportamento, all’insegnamento dell’Educazione civica e alla Formazione scuola lavoro (ex Pcto) sono elementi che contribuiscono a dare all’esame un respiro più ampio e teso a responsabilizzare la persona dello studente. Dunque bentornato, caro Esame di Maturità!”, ha concluso Suor Anna Monia Alfieri.
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