Garantire percorsi integrati e coordinati tra istituzioni penitenziarie, servizi per il lavoro e formazione professionale; favorire l’inclusione socio-lavorativa come strumento di legalità e reinserimento; implementare lo sportello lavoro negli istituti penitenziari e sul territorio, come punto di accesso stabile ai servizi per l’impiego e all’accompagnamento personalizzato; monitorare e valutare in modo continuativo i risultati, per garantire la qualità e l’efficacia degli interventi; promuovere azioni di sensibilizzazione e formazione rivolte alle imprese sui temi dell’inclusione lavorativa delle persone detenute.
Questi – riferisce la Regione – gli obiettivi del protocollo regionale di sperimentazione per l’inserimento socio-lavorativo delle persone in esecuzione penale, promosso da Regione Lombardia in collaborazione con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria (PRAP), l’ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna (UIEPE) e sviluppo lavoro Italia, nell’ambito di una sperimentazione sostenuta dal Ministero del Lavoro e dal Ministero della Giustizia. L’accordo è stato presentato oggi, presso l’Utr della Regione Lombardia a Brescia, dall’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironi. Presenti, tra gli altri, Maria Milano Franco d’Aragona, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria; Teresa Mazzotta, direttrice Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna per la Lombardia; Giovanna Di Rosa, presidente Corte d’Appello di Brescia.
“Questo progetto – ha dichiarato Simona Tironi, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro – rappresenta un passo fondamentale verso una politica del lavoro realmente inclusiva, capace di offrire opportunità a chi si trova in una condizione di fragilità. Restituire alle persone detenute la possibilità di formarsi e lavorare significa dare loro una prospettiva di cambiamento reale e duraturo. Il lavoro non è solo un reddito: è dignità, autonomia, libertà”. La sperimentazione si svolgerà al carcere di Canton Mombello e alla Casa di Reclusione di Verziano, a Brescia, e alla Casa Circondariale di Bergamo. Gli Sportelli, gestiti dai Centri per l’Impiego (CPI) in collaborazione con gli operatori penitenziari e le reti territoriali, garantiranno un accompagnamento personalizzato, favorendo la costruzione di percorsi formativi e occupazionali concreti. Elemento cardine del protocollo è la formazione specialistica integrata rivolta al personale degli istituti penitenziari, agli operatori degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, agli operatori dei Servizi per il Lavoro e delle reti specialistiche coinvolte.
La formazione, articolata in quattro moduli, affronta temi centrali come: Il lavoro come opportunità di reinserimento e superamento degli stereotipi; amministrazione penitenziaria e impiego dei detenuti; inserimento lavorativo e opportunità per le imprese; istruzione, formazione e transizioni occupazionali. “Regione Lombardia – spiega Tironi – assume il ruolo di coordinamento e governance complessiva della sperimentazione, garantendo il raccordo istituzionale, il supporto tecnico-normativo e la piena integrazione con le politiche regionali per il lavoro e la formazione”. La sperimentazione, che valorizza esperienze già attive a Milano e Monza Brianza, punta inoltre al coinvolgimento del mondo produttivo lombardo, promuovendo la responsabilità sociale delle imprese.
“Molte aziende lombarde – ha concluso l’assessore Tironi – hanno già dimostrato sensibilità verso questi temi. Con il loro contributo possiamo trasformare una sperimentazione in una buona pratica stabile, capace di restituire fiducia e valore alle persone, rafforzando insieme legalità, lavoro e coesione sociale”.
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