Nuova inchiesta urbanistica chiusa a Milano: nel mirino della Procura il complesso residenziale “SerlioSette” in zona Brenta, dove sono state realizzate due torri residenziali da cinque e sedici piani in via Serlio. Sette persone hanno ricevuto l’avviso di chiusura indagini per presunti reati di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e false dichiarazioni sui requisiti di legge.
Tra gli indagati figurano i rappresentanti legali delle società di sviluppo e esecuzione, il progettista, il direttore dei lavori e una figura chiave del Comune: la dirigente Carla Barone, ex responsabile dello Sportello unico edilizia, già nota agli inquirenti.
L’accusa principale è che la costruzione del complesso, data la sua entità, non potesse basarsi su una semplice “convenzione” privata, ma avrebbe richiesto obbligatoriamente un “piano particolareggiato” per la valutazione di servizi e impatti, e il necessario passaggio politico in Giunta o Consiglio Comunale. A ciò si aggiunge la presunta irregolarità della “monetizzazione” degli standard urbanistici pubblici, ovvero il pagamento al Comune anziché la cessione fisica delle aree.
Questa indagine rientra nel filone degli abusi edilizi accelerato dalla Procura, parallelo alla maxi-inchiesta che coinvolge la Commissione Paesaggio e un sospetto “sistema di corruzione”, dove è indagato anche l’ex assessore Giancarlo Tancredi.
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