Il teatro milanese ha ospitato il forum promosso dall’assessore lombardo alla Cultura Francesca Caruso sul tema delle istituzioni e del patrimonio artistico. Presente anche il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Siglato il protocollo d’intesa tra ministero, Regione e Anci Lombardia. Botta e risposta sulla Biblioteca europea di informazione e cultura nel capoluogo.
In uno dei luoghi simbolo della cultura milanese, il Teatro alla Scala, si è svolta la giornata di dibattito Futura. Nuovi sguardi per la cultura, che ha visto la partecipazione del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. L’evento, organizzato dalla Regione Lombardia, nello stimolare il confronto sulle prospettive delle istituzioni culturali, ha innescato un botta e risposta politico su uno dei nodi scoperti a Milano: la Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic), sulla quale c’era già stata una polemica a distanza tra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il Ministro Giuli.
Il primo a parlarne è il primo cittadino che, a margine dell’evento, spiega di volerne discutere con Giuli, presente al forum: «Noi abbiamo due problemi significativi, la Beic e il Museo nazionale della Resistenza. Aspettiamo dei fondi, ma non è solamente questione dei fondi perché l’altra questione rilevante è la governance per un istituto e l’altro e quindi potrà essere l’occasione anche di parlare di questo». Sala scende poi nel dettaglio delle cifre: «Ci servono una trentina di milioni per la Beic per completare il tutto, molto di meno sul museo della Resistenza. Potremmo fare due belle inaugurazioni prima della fine del mandato». Il suo desiderio di presenziare al taglio del nastro ufficiale lo esprime anche quando parla davanti alla platea della Scala ma è il presidente del Senato, Ignazio La Russa, poco dopo, sullo stesso palco, a sottolineare: «So che è in discussione la Beic, di cui si parla da 25 anni. Forse il progetto è un po’ invecchiato, ma credo che meriti attenzione e una decisione sulla proponibilità concreta o meno».
Il Ministro Giuli, sempre a margine del convegno, sposa questa linea, affermando che sulla Beic: «Fa fede quello che ha detto La Russa. Il progetto nel frattempo è un po’ invecchiato e deve essere riconfigurato nelle sue linee essenziali. Un progetto che deve essere europeo e su questo sia Sala sia il presidente Fontana sono d’accordo». Il ministro precisa anche che «è realistico» che slittino i tempi, «ma non è realistico pensare che sia per causa nostra. Se fosse per noi sarebbe già stata fatta».
«Non si può fare la Biblioteca europea della cultura senza coinvolgere l’Europa — aggiunge Giuli —. Quanto alla questione dei finanziamenti, bisogna fare un ragionamento di sistema. Tutte le parti in causa devono fare tutto ciò che è nelle loro possibilità, sto citando Karl Marx, ciascuno deve avere i suoi bisogni ma se il ragioniere generale dello Stato non ragiona e non capisce che non bisogna penalizzare i beni culturali ma liberare più risorse è evidente che tutto diventa più difficile». Infine rimane la questione governance, visto che, come ha anche ricordato il primo cittadino, al momento «sulla Beic non abbiamo un presidente». Qui Giuli frena: «Prima ridefiniamo il progetto e poi sceglieremo la persona migliore. Preferisco creare le condizioni migliori, e ci riusciremo, piuttosto che lasciarlo lì a presidiare un progetto che è oggetto di discussione».
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