Ambrogino d’Oro 2025: è polemica in Consiglio. Oltre 280 candidature e il caso Flotilla.

Milano

L’Ambrogino d’Oro 2025, la massima onorificenza civica di Milano, si conferma anche quest’anno come un campo di battaglia politico, trasformando la celebrazione delle eccellenze cittadine in un acceso dibattito. Con un totale di 280 candidature emerse da 337 proposte arrivate a Palazzo Marino, la lista è un mosaico di personalità e realtà che spaziano dalla cultura allo sport, dall’impegno sociale alla politica internazionale.

Tra i nomi che hanno immediatamente acceso la miccia figurano figure di calibro mondiale e notoriamente divisive, come l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Questi candidati, spesso proposti per ragioni più politiche che civiche, condividono l’elenco con volti noti al pubblico milanese e nazionale: il commentatore sportivo Dan Peterson (candidato dal PD), il critico cinematografico Gianni Canova (sostenuto da un folto gruppo di studenti e attori), il popolare programma televisivo Le Iene e il direttore del Tg7 Enrico Mentana. La lista include anche lo scrittore di bestseller Dan Brown e, in un mix tra cronaca e impegno, la maschera della Scala “Jasmine,” licenziata dopo aver invocato “Palestina libera”.

Le candidature si suddividono in 109 persone fisiche, 140 soggetti collettivi (tra associazioni, imprese e gruppi) e 31 alla memoria. Per quest’ultima categoria spiccano l’ex Sindaco Paolo Pillitteri e l’icona del tennis Lea Pericoli, oltre all’ex consigliera Patrizia Bedori. Non manca nemmeno un “evergreen”: lo stilista Giorgio Armani, già insignito del premio nel lontano 1982.

Il Caso Flotilla e lo scontro politico

Il vero colpo di scena che ha infiammato il Consiglio Comunale è arrivato dal fronte geopolitico. Margherita Cioppi, capomissione dell’Arci sulla nave Karma della Global Sumud Flotilla, ha clamorosamente rifiutato la candidatura come segno di protesta attiva, finché resterà in vigore il gemellaggio tra Milano e Tel Aviv.

La mossa ha innescato una reazione immediata della Lega, che ha lanciato una provocazione politica: ritireranno la controversa candidatura di Donald Trump solo a condizione che venga esclusa anche quella legata alla Flotilla.

Il Sindaco Giuseppe Sala ha alla fine ricordato che l’Ambrogino dovrebbe premiare chi rende onore a Milano con azioni concrete, anche l’”illustre sconosciuto”, ovvero il milanese che opera lontano dai riflettori.

L’Ambrogino d’Oro si conferma comunque il più autentico premio milanese: metà celebrazione delle eccellenze e metà specchio di una politica cittadina che, anche in occasione della festa del Santo Patrono, non rinuncia a cercare consenso e a misurare i propri rapporti di forza.

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