Il silenzio diventa protagonista: proposta una Giornata nazionale il 17 settembre

Attualità

“Fa bene al cervello, alle emozioni e alle relazioni”

Una giornata dedicata al silenzio per riscoprirne il valore profondo e i benefici sulla salute mentale ed emotiva. È questa l’idea alla base della proposta di legge presentata dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè (Forza Italia), per istituire il 17 settembre la Giornata nazionale del silenzio. L’iniziativa, sostenuta scientificamente e pedagogicamente dalla Fondazione Patrizio Paoletti, mira a riportare l’attenzione sull’importanza del silenzio come risorsa collettiva.

“Celebriamo l’avvio di un percorso legislativo che riconosce il silenzio come fattore protettivo per la salute globale”, ha spiegato Paoletti a Today.it.

Una data simbolica

La scelta del 17 settembre non è casuale: coincide con la ricorrenza francescana delle stimmate di San Francesco d’Assisi, tornata festa nazionale dopo 48 anni. Francesco è una figura emblematica di ascolto interiore, contemplazione e connessione con la natura.

La proposta non comporta costi per lo Stato e lascia ampio spazio all’iniziativa locale: scuole, comuni, associazioni, carceri e ospedali potranno organizzare eventi e attività dedicati al silenzio, come laboratori artistici, meditazioni, momenti educativi e incontri pubblici.

Un rimedio al rumore costante

Più di tre secoli fa, il filosofo Blaise Pascal scriveva che “tutti i problemi dell’uomo nascono dal fatto che non sa restare seduto in silenzio in una stanza”. Oggi, immersi in un flusso continuo di suoni, notifiche e informazioni, quelle parole suonano più attuali che mai.

“L’eccesso di stimoli compromette la capacità di attenzione, l’equilibrio emotivo e la qualità dell’ascolto”, avverte Mulè. Da qui la volontà di istituire una giornata che promuova consapevolezza individuale e collettiva, contrastando al tempo stesso l’inquinamento acustico e informativo.

Effetti misurabili sul cervello

Le ricerche neuroscientifiche mostrano che il silenzio ha un impatto reale sul cervello. In particolare, favorisce il corretto funzionamento del “fascicolo uncinato”, un fascio nervoso che collega le aree frontali e temporali, coinvolte nella gestione delle emozioni e della memoria affettiva.

In ambito scolastico, momenti di silenzio migliorano la concentrazione e la regolazione emotiva; nelle carceri facilitano percorsi riabilitativi; in ospedali e strutture sanitarie aiutano a ridurre stress e sovraccarico cognitivo, con effetti terapeutici tangibili.

“Il silenzio non è assenza, ma scelta”

Durante la presentazione della proposta alla Camera dei deputati, il giornalista e scrittore Francesco Panasci – autore del libro Io sono energia – ha ricordato che “il silenzio non è vuoto, ma uno spazio vitale in cui ritrovarsi e ascoltare ciò che conta davvero”.

Dalla ricerca alla società

La Fondazione Patrizio Paoletti da anni conduce studi in ambito neuroscientifico e pedagogico sul potere trasformativo del silenzio. Pubblicazioni internazionali dimostrano che bastano pochi minuti di silenzio consapevole per ridurre i livelli di stress, potenziare la concentrazione e sviluppare empatia e creatività.

Nell’Assisi International School, scuola della Fondazione, il silenzio è parte integrante dei percorsi educativi. Un modo per aiutare bambini e ragazzi a crescere più consapevoli, resilienti e capaci di gestire la complessità del presente.

“Studiare il silenzio significa studiare la pace e la consapevolezza”, conclude Paoletti. “È il primo passo per costruire relazioni autentiche e una società più empatica e sostenibile”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.