VIAGGIO IN-DEFINITO Mostra Personale di Dimitri Milesi
A cura della dott.ssa Francesca Provetti
Con il Patrocinio del Municipio 1 Comune di Milano
Promosso da Monza International Art
Dal 4 al 10 ottobre 2025
Inaugurazione 4 ottobre h.17.30
Presso MAS – Museo d’Arte e Scienza
Via Quintino Sella, 4 Milano
Aperture: lun, mer, ven h. 10-18 | mar, gio h. 14-18 Ingresso libero

Dimitri Milesi, in arte DIMA, è un artista a tutto tondo che riesce a rappresentare la complessità del vivere attraverso l’essenzialità del segno. Il suo è un viaggio tra infinito e finito o, come lui preferisce definire la poetica dietro la sua produzione artistica, tra “indefinit e definit”. Pittore e scultore conosciuto in Italia e all’estero. Sviluppa un approccio all’arte intriso di profonda spiritualità: culture e studi diversi si intrecciano nelle sue creazioni in forme espressive dal forte potere evocativo. La sua è una produzione fatta di colori, forme e idee sempre nuove che riflettono l’uomo contemporaneo, il quale non conosce confini temporali e spaziali.
Nato a Bergamo nel settembre del 1974, da sempre affascinato dall’arte e portato ad approfondirla grazie alla sua innata curiosità, Dimitri inizia a dipingere da autodidatta all’età di 28 anni in seguito a una caduta psicologica. Il periodo complesso che vive indubbiamente lo segna. Ma lo porta anche a capire che l’arte può essere per lui la chiave per conoscere se stesso e gli altri. Inizia così una ricerca personale che parte dall’uomo, dal suo io più intimo e profondo. La sperimentazione è un passaggio obbligatorio per Dimitri che solo attraverso diversi materiali e supporti sente di poter dar vita a ciò che in lui si manifesta con forza straripante.
Inizia il suo percorso artistico avvicinandosi alla corrente minimalista. Attraverso pochi elementi, forme geometriche lineari e chiare, colori puri e semplificazione delle strutture, vuole raccontare la realtà che lo circonda. Le sue prime opere presentano segni grafici riconducibili agli ideogrammi giapponesi. Affascinato dalla cultura nipponica segue un corso di studi per conoscere meglio la sua antica civiltà dedicando grande attenzione alla calligrafia giapponese e al valore espressivo del segno. Gli ideogrammi lo appassionano per la capacità di rappresentare non solo la bellezza strutturale propria di ciascun oggetto, ma anche il potere attivo che quell’oggetto possiede. I risultati, sempre piacevoli ed eleganti, devono essere fruibili a tutti: la tela assume un ruolo centrale come intermediario e ponte tra antico e presente, vicino e lontano, diventando, in ultimo, contenitore e divulgatore dello scibile umano.
La complessità dei pensieri e la grande energia dell’artista vengono così canalizzate all’interno di forme semplici attraverso il procedimento più difficile e alto: quello di riportare ordine nel caos.
Non è casuale l’evoluzione di DIMA che dai segni passa a rappresentazioni figurative, sempre essenziali, per certi versi naïf e fanciullesche. I suoi quadri e le sue sculture/installazioni devono emozionare e coinvolgere e la loro lettura, l’interpretazione devono essere chiare e immediate. Così come l’atto creativo è qualcosa che nasce d’impeto, allo stesso modo l’opera deve essere subito comprensibile e apprezzata.
Nel suo passaggio dal segno al figurativo non tralascia però lo studio e si immerge nell’arte di cinque grandi maestri da cui trae ispirazione: Van Gogh, Kandinskij, Matisse, Klimt, Egon Schiele. Il primo lo influenza per il suo ruolo di precursore dell’espressionismo, il secondo per l’approccio spirituale applicato all’astratto, il terzo per i colori da “belva” (è stato infatti l’esponente di maggior spicco della corrente artistica dei Fauves), il quarto per l’oro, il quinto per la forma sofferente.
Diverse emozioni e interpretazioni che l’artista bergamasco convoglia all’interno di uno stile nuovo e fortemente riconoscibile. Un’arte che può essere raccontata attraverso tre parole: comunicazione, sentimento, inquietudine.
L’obiettivo di Milesi è quello di evolversi raggiungendo più ambiti possibili. Le sue immagini si trasformano così in testi scritti in un’evoluzione circolare che torna laddove tutto ha avuto inizio: dal segno alla figura e dalla figura alla scrittura. Il percorso dell’artista si completa portando a compimento opere che parlano il linguaggio verbale, una nuova produzione che affianca la pittura e ne mantiene intatte le caratteristiche: i suoi testi sono infatti densi di avvenimenti, simbologie e sentimento e questo aspetto sarà fortemente visibile nella sua mostra.
Nel corso del suo cammino nell’arte, l’iniziale ricerca simbolica di DIMA si è fatta via via sempre più espressiva, chiara e definita. La mostra VIAGGIO IN-DEFINITO presso il MAS, Museo d’Arte e Scienza di Milano, a cura della dott.ssa Francesca Provetti, con il Patrocinio del Municipio 1 Comune di Milano, ci permette di conoscere e apprezzare una mente curiosa e vitale che si muove tra testa e cuore, creatività e intelletto in una sintesi pittorica di forte impatto visivo ed emotivo. Un viaggio appassionante alla scoperta del proprio essere, dove significato e significante sembrano danzare e darci risposte in modo semplice e puro perché, come afferma Dimitri, “La vita non consiste nel riempire dei vuoti, ma conquistare spazi interiori”.

Laureata in Economia e Commercio e in Marketing e Mercati Globali. Amante dell’arte e della cultura fonda l’associazione Mia-Monza International Art, di cui è presidente e direttrice. Organizza mostre ed eventi culturali. Pittrice e insegnante d’arte presso il suo studio a Monza.
