Assalto a Milano: Stazione Centrale teatro di scontri e caos, città sotto assedio

Milano

Assalto a Milano: un’ondata di violenza ha travolto Milano, trasformando la Stazione Centrale in un campo di battaglia.

La manifestazione pro-Gaza, iniziata con circa 10mila persone, ha subito una svolta drammatica, culminando in un assalto alla stazione ferroviaria. La tensione è esplosa intorno alle 13:30, quando un gruppo di manifestanti è sceso nella metropolitana della Stazione Centrale. Nonostante la chiusura dei cancelli e il cordone di sicurezza, la folla ha sfondato le barriere, riversandosi nella “Galleria delle Carrozze”, il porticato esterno.

Qui, il confronto è diventato scontro.

Le forze dell’ordine hanno bloccato gli accessi, ma i manifestanti hanno risposto con una pioggia di oggetti, danneggiando le porte. La situazione è precipitata: lacrimogeni contro la folla, che a sua volta ha impugnato gli idranti della stazione, dirigendo i getti d’acqua contro gli agenti e bloccando la circolazione ferroviaria.

L’assalto a Milano si è concentrato oltre le mura della stazione. Mentre la polizia spingeva i manifestanti verso Piazza Duca d’Aosta, la reazione è stata brutale. Barricate improvvisate con bidoni e biciclette hanno bloccato via Vittor Pisani. La folla ha lanciato pietre per fermare l’avanzata delle camionette della Polizia.

Per la sicurezza di cittadini e turisti, l’area commerciale è stata evacuata. Scene di panico hanno visto turisti con valigie scavalcare i cancelli per fuggire. All’interno della stazione, i passeggeri sono stati confinati sui binari, mentre le forze dell’ordine cercavano di respingere l’ingresso dei manifestanti.

Gli scontri non sono stati un episodio isolato.

Il corteo aveva già mostrato segnali di aggressività. Davanti alla stazione Cadorna, alcuni manifestanti avevano già urlato slogan come: “Siamo qui per bloccare Israele. Cerchiamo di fermare questo sistema infame“. Un atto di aperta sfida.

Le reazioni della politica sono state immediate e indignate. Silvia Sardone, vice segretario della Lega, ha descritto i manifestanti come “delinquenti, professionisti dello scontro in piazza e degli attacchi alla Polizia”, paragonandoli a “dei terroristi”. Ha tuonato contro l’odio proveniente da certi ambienti e ha chiesto la messa al bando di alcuni gruppi, accusando la sinistra di essere “violenta, antidemocratica”. Anche la deputata di Italia Viva, Maria Chiara Gadda, presente sul posto, ha parlato di “clima da guerriglia” e “sassaiola”, definendo i manifestanti “teppisti a cui poco interessa della tragedia che si sta consumando a Gaza”. Ha espresso massima solidarietà alle forze dell’ordine, costrette a contenere i gruppi violenti.

Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, ha commentato che questi cortei “pro-Hamas” portano quasi sempre a “gesti estremi di violenza, non mancano manifestazioni di odio e scontri”. Ha menzionato il rogo della bandiera americana vicino al Consolato, un ulteriore atto di provocazione.

Il bilancio finale del pomeriggio di follia è pesante: 60 agenti feriti e almeno 10 persone fermate. Le strade di Milano sono state il teatro di una violenza senza precedenti.

Per un video degli scontri in Stazione Centrale cliccare ⇒⇒ QUI

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