“IL BENESSERE HA IL ROSSETTO e dice parolacce” di Debora S.

Cultura e spettacolo

 

IL BENESSERE HA IL ROSSETTO e dice parolacce (disponibile su Amazon)

A tutti può capitare prima o poi di sentirsi inutili, sbagliati, piccoli o semplicemente incompresi. Anche se non esiste una vera e propria guida pratica per affrontare la vita e le sue difficoltà, esistono però persone capaci di sostenerci, infonderci coraggio e darci una mano a rialzarci quando ci sentiamo completamente sopraffatti dalle emozioni. Debora ha imparato a sue spese quanto può essere dura la vita ma ha trovato il modo di dare un senso a ciò che le è successo.

Le sue conquiste le permettono di sorridere ogni giorno per godersi il tempo e lo spazio in cui vive, gli affetti e la libertà di stare bene nel suo corpo, sui tacchi o vestita oversize, con il mascara e il rossetto impeccabili o sbavati. IL BENESSERE HA IL ROSSETTO e dice parolacce (disponibile su Amazon) è il suo diario aperto al pubblico, un mezzo per raccontare la sua esperienza e infondere fiducia in tutti i lettori che, incuriositi da questo libro, vorranno dedicarsi qualche piacevole ora ad una lettura che fa riflettere e fornisce consigli di vita sempre utili e universali.  Incontro l’autrice che mi accoglie con entusiasmo e quella spontaneità che è propria di una persona sensibile e incline all’ascolto.

Dal tuo libro si delinea la figura di una donna pronta a mettersi a nudo che, attraverso le sue esperienze, vuole dare una chiave di lettura a tutte quelle situazioni difficili e spiacevoli che si possono vivere. Il tuo messaggio arriva forte e chiaro: bisogna avere il coraggio di lasciarci alle spalle ciò che non ci fa stare bene e ricominciare da noi. Quando è avvenuto in te questo cambiamento? 

Questo cambiamento è avvenuto in me nel 2007.

C’è stato un episodio particolare che ti ha permesso di cambiare rotta? 

Sì, aprile 2007, per via di un bruttissimo incidente d’auto che mi ha letteralmente cambiato la vita sotto tanti aspetti. Il cambiamento non è arrivato in una notte magica con i fuochi d’artificio (magari). E’ arrivato dopo notti intere passate a non dormire, dopo dolori fisici ed emotivi che mi hanno fatto credere di non valere più niente. Ma il punto di rottura è stato quando ho capito che o imparavo a salvarmi… o continuavo a vivere come spettatrice della mia stessa vita. Ho smesso di aspettare che qualcuno mi dicesse “adesso puoi ricominciare” e me lo sono detta da sola. Quello è stato l’inizio, anche se avevo paura.


Come dici nel tuo libro, sia il tuo corpo che la tua anima hanno cicatrici profonde. Come sei riuscita a trasformare in forza quella che, ad occhi poco attenti, poteva essere una debolezza o un motivo per compiangersi? 

All’inizio le odiavo. Odiavo tutto ciò che mi circondava, ciò che io non potevo più fare o avere. Le mie cicatrici più brutte sono quelle che non si vedono fuori, sono quelle emotive. Mi consideravo “rotta”. Erano come segnali lampeggianti che dicevano “questa non è la vita che volevi” e lo vedevo in tutto ciò che mi circondava, in ciò che in me era cambiato radicalmente. Questo cambiamento è stato molto duro. Poi un giorno ho smesso di vergognarmene, ho iniziato a rispettarmi di più, a vivermi sempre al meglio, un pezzo alla volta, ogni giorno. Ho lottato con l’impossibile rendendolo a volte possibile e, ogni volta che ci riuscivo, quelle cicatrici profonde diventavano le mie medaglie. Dicono che il tempo allevia tutto se glielo permetti, senza fretta fa il suo corso. Oggi, ogni volta che una persona entra nel mio studio e si sente rotta, io le posso dire: “Io so com’è. E no, non sei da buttare. Sei da ricostruire, e hai già iniziato venendo qui”. 


Il lavoro, la scoperta di un talento naturale nel curare con le mani e con gli oli essenziali il malessere psico-fisico delle persone che si sottopongono ai tuoi trattamenti ti ha dato nuova fiducia e ha permesso a tante persone di ritrovare il benessere perduto. Qual è il primo consiglio che dai a chi arriva nel tuo studio?

Da me arrivano persone stanche, contratte, magari deluse da altri percorsi. Il mio primo consiglio è sempre: “sii onesta/o con te stessa/o, anche se fa paura. Togliti le scarpe e le maschere, qui non servono”. Ma se tu non ti concedi nemmeno il diritto di stare male, come possiamo iniziare? Il benessere comincia da un semplice respiro fatto senza colpa. È lì che io le accompagno e inizia la “magia”.


In un capitolo parli di Frida Kahlo facendo un parallelismo tra le vostre vite. Le tue riflessioni possono essere estese a tutte le donne che hanno affrontato profondi dolori. Concludi dicendo che ogni giorno può essere un’opera d’arte e che dentro ogni donna può esserci una Frida. Come riconoscerla e iniziare il percorso di guarigione interiore?

Sì esattamente, con lei ho molti parallelismi. Credo che chi conosca la sua storia o abbia visto almeno il film, abbia capito il suo carattere. La Frida che è in ognuna di noi si sveglia quando smettiamo di voler essere “a posto”: lei esce quando ti rompi e non chiedi più scusa per essere “a pezzi”, quando il dolore diventa colore, o gesto, o parola vera. Il percorso comincia da lì: quando ti guardi allo specchio e non dici “mi devo aggiustare”… ma dici “mi voglio capire.” Frida ha sofferto e ha creato e noi possiamo farlo anche senza pennelli: con la voce, con le mani, con il coraggio. 

Mi ha molto colpito la scelta di inserire una tua massima alla fine di ogni capitolo. Brevi pensieri carichi di forza vitale, ora poetici ora diretti e dissacranti. Vuoi citarcene qualcuno tra i tuoi preferiti?

Ti ringrazio tanto Francesca, è una cosa che mi ha sempre affascinato sin da bambina, come i bigliettini che trovi nei Baci Perugina o nei biscotti della fortuna! Te ne cito alcuni, anche se mi rappresentano tutti quelli che si trovano nel mio libro: “Non ripeto. Risuono. E ogni vibrazione è una carezza diversa”, “Essere incasinata non è un errore: è una forma d’arte”, “Non chiedermi di essere meno. Non chiedermi di sorridere se non ho voglia. E non provare mai più a leggermi come se fossi tua. Io sono mia”. 

Bellissimi messaggi che sottolineano la forza di una donna che rivendica libertà in ogni sua forma. IL BENESSERE HA IL ROSSETTO e dice parolacce è un inno e al contempo un insieme di consigli per il benessere dell’anima e del corpo perché, per stare bene, bisogna sapersi ascoltare, perdonare, comprendere e riconoscere come unici e meravigliosamente imperfetti. 

Per maggiori informazioni: https://www.etherealstudiolistico.it/

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