Ad Assisi il ministro Locatelli: “Disabilità, un approccio che vede le potenzialità e non i limiti”

Attualità
Alla rassegna “Il Cortile di Francesco” ad Assisi l’incontro sull’inclusione delle persone con disabilità tra il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e lo sportivo Andrea Pusateri

Assisi accoglie con raggi di sole e gocce di pioggia, come a dire che dall’appuntamento di oggi emergeranno le luci e le ombre, il chiaro e lo scuro. A quasi un anno di distanza dal G7 sull’inclusione e la disabilità svoltosi nella città del Poverello, l’argomento torna di attualità nella cornice della rassegna il Cortile di Francesco. Non lontano dalla basilica inferiore di san Francesco, l’atleta paralimpico e content creator Andrea Pusateri e il ministro delle Disabilità Alessandra Locatelli, durante l’incontro “Stiamo camminando insieme? Il punto (o i puntini) su disabilità e inclusione”, in un caso testimoniano come non ci si debba far fermare dalla disabilità e nell’altro quello che è stato fatto, quello che si sta facendo e quello che c’è ancora da fare, come adottare uno sguardo che veda i talenti e non i limiti delle persone con disabilità.

La testimonianza di Pusateri (Foto di Lorenzo Cipolla)

Superare i limiti

Non cambierebbe nulla della propria sua vita perché ha capito che si può andare, fare meglio e persino eccellere anche in una situazione negativa. Il messaggio del paraciclista e triatleta Pusateri è che i limiti non esistono. “Sta a noi volerli veramente superare”, dice a Interris.it, “se vuoi una cosa, in una maniera o nell’altra, puoi sempre riuscire a farla”. Orfano di madre a tre anni, morta in un incidente ferroviario dove il bambino perde entrambe le gambe, con uno dei due arti inferiori reimpiantato come protesi, scopre le due ruote a pedali e arriva fino in nazionale. Nel frattempo, anche l’inclusione fa passi avanti. “Quest’anno il Team Rovagnati mi ha scelto come capitano della squadra per tutte le tappe del Giro d’Italia”, racconta durante il panel. E’ la prima volta che un paratleta è presente all’intera competizione e non solo in singole occasioni.

Dall’Irlanda alla California

Lo scorso anno con il progetto Beyond Limits ha pedalato per due settimane in Irlanda, coprendo 2.600 chilometri, e raccontando tramite un social-documentario sul suo canale Instagram le tappe, i luoghi, le città. Arrivando non solo agli occhi ma anche al vissuto della gente. “Ho ricevuto in privato tantissimi commenti di persone che soffrono, magari perché hanno avuto figli con disabilità, e in me hanno visto in me che la vita non finisce, anzi”. Prossimo limite da oltrepassare, la U.S. Route 66, storica autostrada federale statunitense che porta da Chicago a Santa Monica, dall’entroterra alle spiagge californiane. Come un Forrest Gump sulle due ruote – lui stesso cita il film – “vorrei far parlare la gente di questa sfida e farla unire, trasmettere il messaggio che si può fare e realizzare qualcosa che resti nella storia”. Portando con sé, per farle assaggiare a chi incontra, le eccellenze alimentari italiane.

L’intervento del ministro Locatelli (Foto di Lorenzo Cipolla)

Potenzialità

“Lo sport è una sfida che tante persone con disabilità vivono con entusiasmo e motivazione perché gli consente di cavarsela da sole e dimostrare il proprio valore”. Si aggancia all’esperienza di Pusateri, il ministro Locatelli, per spiegare che le persone con disabilità vogliono condurre una vita autonoma e tutto il “sistema” deve adottare un nuovo approccio nei loro confronti. “Vedere le potenzialità e non i limiti delle persone”. E’ il cambiamento che il ministro vuole innescare introducendo una nuova prospettiva, “dall’assistenzialismo, dal sostegno, alla valorizzazione”.

Processo che passa per diversi interventi, come la recente istituzione di un fondo da 70 milioni di euro per il trasporto degli studenti con disabilità, la semplificazione e la sburocratizzazione – “le persone non possono passare giornate in fila ad aspettare o al telefono a prenotare” –, la riforma della disabilità e la legge sul riconoscimento dei caregiver famigliari – “spero di riuscire a portarla in Consiglio dei ministri nelle prossime settimane da qui alla fine dell’anno” – , la riorganizzazione dei centri diurni, e non ultimo uno sguardo innovativo sulla disabilità. Quest’ultimo coinvolge anche il sistema dell’informazione: “Non troviamo mai in prima pagina le notizie sui progetti che vengono realizzati sul nostro territorio”, sottolinea il ministro, “i media e i social non hanno ancora colto la potenzialità di queste tematiche, ci si limita al colore, alla tragedia o agli eventi straordinari.”

Risorse

Nel solco della Carta di Solfagnano, il documento sulla piena inclusione e partecipazione alla vita civile, sociale, economica, e culturale delle persone con disabilità firmato nella località umbra, per l’inclusione lavorativa c’è lo stanziamento di 22 milioni di euro per l’assunzione di mille giovani fino ai 35 anni”. Attesa l’uscita del bando “Vita e opportunità” rivolto al Terzo settore, con un budget da 380 milioni di euro, per agire sula dimensiona abitativa, sulla vita ricreativa e sul lavoro. Mentre osserva le differenti risposte dei territori sulla sperimentazione della riforma sulla disabilità, il ministro rimarca l’importanza di una nuova prospettiva: “Ciascuno deve sentire che siamo parte della stessa comunità. Serve la spinta, la motivazione, la volontà, di vedere negli altri una risorsa”.

Interris

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