Un’indagine del Corriere ha rivelato la facilità con cui i minori possono procurarsi alcolici a Milano. Una ragazzina di 13 anni ha visitato 16 locali tra le zone della movida più frequentate (Brera, Navigli, Colonne, Sempione, ecc.) chiedendo un gin tonic.
Risultati dell’indagine:
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Solo 3 locali su 16 hanno chiesto un documento d’identità, rispettando la legge che vieta la vendita di superalcolici ai minori. In un locale il barista ha perfino chiesto a un cliente di prestare i soldi mancanti per completare l’acquisto del drink.
- In alcuni minimarket e chioschi, i prezzi sono molto bassi, con offerte aggressive per i giovani.
- Anche in locali considerati “rigorosi”, il servizio è stato concesso senza problemi.
L’articolo sottolinea che, secondo il Cnr, l’abuso di alcol tra i giovanissimi a Milano è in forte crescita dopo la pandemia, in particolare tra le ragazze. Questo fenomeno è spesso legato al desiderio di trasgressione e socializzazione. Esperti come lo psicologo Simone Feder confermano che il problema è culturale: i ragazzi spesso non conoscono i rischi e non sanno come gestire il consumo di alcol.
L’episodio evidenzia una grave mancanza di controlli e un atteggiamento permissivo da parte di molti esercenti, rendendo l’alcol facilmente accessibile ai minorenni nonostante le leggi in vigore.
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Le ultime generazioni purtroppo sono perlopiù dei grandi minchioni sociali e trogloditi mentali. Sono milioni di anni di Evoluzione dell’essere umano buttati nella spazzatura.. Povera Evoluzione.