Cresce il malcontento a Milano per i crescenti disservizi di ATM, l’azienda di trasporti pubblici. Frequenze ridotte e mezzi in ritardo stanno esasperando i cittadini, portando a una mobilitazione sempre più accesa dei comitati di quartiere. Viale Corsica è diventata una delle aree simbolo di questa protesta, dove le attese per i mezzi di superficie superano spesso i 30 minuti, un problema che, sebbene diffuso in tutta la città, qui è particolarmente sentito.
Il cuore del problema risiede in una rete di superficie che, secondo i residenti, è stata progressivamente smantellata. L’esempio più lampante è la linea 73, inizialmente cancellata dopo l’apertura della metropolitana M4. Nonostante le proteste abbiano portato alla sua reintroduzione, il percorso modificato non soddisfa i residenti. Ora, anche nella zona ovest della città, lungo l’asse della M4, si temono ulteriori tagli, con il rischio di isolare chi vive lontano dalle fermate della metro.
A peggiorare la situazione, la rimodulazione estiva delle corse, che ha ridotto le frequenze di bus, tram e filobus, è stata estesa fino al 7 settembre. I comitati giudicano questa decisione “anacronistica” per una città come Milano, e ritengono che penalizzi in particolare studenti, lavoratori e anziani, soprattutto nelle periferie.
Durante una commissione comunale dedicata al problema, i comitati hanno lamentato la mancanza di risposte concrete da parte di ATM. L’unica informazione certa è l’assunzione di 330 nuovi dipendenti, ma non è chiaro quanti di questi siano conducenti, e il saldo con chi lascia l’azienda rimane negativo.
La promessa di un ritorno alla normalità per settembre appare, al momento, ancora lontana, lasciando i cittadini a fare i conti con lunghe attese e disagi quotidiani.
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