Pubblichiamo il comunicato stampa del ‘Comitato ‘Famiglie Sospese, Vite in Attesa’ sul flash mob tenutosi la mattina di mercoledì 16 luglio davanti a Palazzo Marino
Nel corso della giornata odierna, il portavoce del Comitato “Famiglie Sospese”, Filippo Maria Borsellino, è tornato a dar voce alle centinaia di famiglie coinvolte nel blocco edilizio causato dalle recenti inchieste urbanistiche che hanno colpito la città di Milano.
“La giustizia deve fare il suo corso, e se qualcuno ha sbagliato deve essere perseguito senza sconti. Ma non possono essere le famiglie, del tutto estranee ai fatti contestati, a pagare il prezzo più alto, vedendosi portare via il presente, il futuro e la serenità”, ha dichiarato Borsellino.
Le famiglie oggi riunite in presidio avevano chiesto l’apertura di un tavolo di aggiornamento con le istituzioni, gli operatori del settore e i rappresentanti della filiera edilizia, per discutere soluzioni concrete. Tuttavia, le condizioni per un confronto reale, oggi, non esistono.
“Volevamo aprire un dialogo costruttivo, ma al momento mancano i presupposti minimi di chiarezza e responsabilità. Quello che vogliamo ribadire è che le uniche vittime certe, da oltre un anno, sono le famiglie: centinaia di cittadini onesti, con case pagate ma non consegnate, mutui attivi ma senza un tetto sopra la testa”, ha aggiunto il portavoce.
Il Comitato rinnova il proprio appello alle istituzioni. Da un lato, piena fiducia nella magistratura, che deve accertare ogni responsabilità senza interferenze. Dall’altro lato, è urgente una tutela concreta per le famiglie coinvolte, che non possono continuare a vivere sospese in un limbo fatto di attese, incertezze e sacrifici non riconosciuti.
“Non chiediamo privilegi né scorciatoie. Chiediamo che lo Stato riconosca e protegga chi ha investito tutto, in buona fede, in un progetto di vita legittimo e trasparente. I nostri risparmi, i nostri sogni, la nostra stabilità meritano rispetto”, ha concluso Borsellino.
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