«De Cesaris perquisita a novembre scorso senza interventi del centrosinistra»
«Ritengo che il Partito Democratico, su quanto sta accadendo in ambito Urbanistico a Milano, abbia gravi e fondamentali responsabilità. Tale Partito, infatti, vedendo che si poteva autorizzare la costruzione di un Palazzo (anche di 20 piani), solamente attraverso la firma di un Funzionario e/o del Presidente di una Commissione, sarebbe dovuto intervenire immediatamente. Dov’erano Consiglieri, Assessore e vertici lombardi del Pd in questi anni? Al contrario, invece, i Verdi sono stati più attivi nel denunciare anomalie di vario genere sulle vicende Urbanistiche.
La gravità di questa vicenda non riguarda solo gli ultimi mesi ma, visto anche quanto accaduto lo scorso autunno quando è stata perquisita l’ex Assessore e vice Sindaco della Giunta Pisapia Lucia De Cesaris a cui sono stati sequestrati telefono, pc e altri dispositivi (anche se non è mai stata indagata), arriva da abbastanza “lontano”. Stiamo parlando infatti di oltre 10 anni fa, nel periodo dal 2011 al 2015 proprio quando il vice Sindaco Dem De Cesaris ricopriva il ruolo di Assessore all’Urbanistica. Ritengo, infine, che il Pd che da primo Partito che governa la città dal 2011 ad oggi, abbia un’oggettiva ed evidente responsabilità su quanto è successo e sta succedendo, perché non è mai intervenuto nel momento e nei modi giusti, è sempre rimasto in silenzio consensuale oltre a non essere stato capace di collaborare con la Procura e tutelare i cittadini durante le varie decisioni importanti che riguardavano Milano. Di conseguenza, i membri, vertici milanesi e regionali dello stesso Partito, in toto, dovrebbero dimettersi»!
Così il Deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Riccardo De Corato.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845
8 consiglieri acconsentivano taciti per tenere ben saldo il posto sulla poltrona in giunta. Addirittura hanno negato certe evidenze gravi, come ad esempio la presenza di amianto nelle case comunali.