Un’unica, vasta indagine sta facendo luce sulle presunte “deformazioni del sistema urbanistico” di Milano, che si sarebbe piegato agli interessi di una “rete occulta e solidale”. Questa rete, composta da “rappresentanti delle istituzioni, professionisti e/o faccendieri, operatori del settore immobiliare e finanziario”, avrebbe avuto come obiettivo la promozione di interessi privati e illeciti.
La “maxi-inchiesta”, che conta oltre 70 indagati, ha accorpato diversi fascicoli preesistenti. Tra questi, spiccano l’indagine che ha portato all’arresto dell’architetto e dirigente comunale Giovanni Oggioni, quella in cui è stato richiesto l’arresto dell’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, e un filone che vede indagato anche il sindaco Giuseppe Sala.
Al centro dell’attenzione degli investigatori ci sono nove “nodi” o “svincoli” cruciali per la città, le cosiddette “porte metropolitane”, il caso del Pirellino, e diversi progetti che già a marzo avevano portato all’arresto di Oggioni. Non mancano inoltre accertamenti su indagini precedenti, come quella relativa a via Lepontina.
Questa complessa indagine mira a scoperchiare un sistema che avrebbe permesso di ridisegnare lo sviluppo urbanistico di Milano in base a logiche distorte e opache, a discapito dell’interesse pubblico.
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