Milano si prepara a un futuro con i trasporti pubblici a guida autonoma, ma l’entrata in funzione effettiva di bus e filobus senza autista dipende dall’aggiornamento delle normative nazionali ed europee. L’obiettivo del Comune di Milano e di ATM (Azienda Trasporti Milanesi) è ambizioso, con tappe ben definite per la sperimentazione.
Prossimi obiettivi e tempistiche
Il primo traguardo è fissato per l’inizio del 2026: l’intenzione è di testare la prima corsa con guida autonoma del filobus della linea 90-91, senza passeggeri a bordo. Si spera di sfruttare la vetrina delle Olimpiadi Invernali per questa fase iniziale.
Successivamente, l’obiettivo è di estendere la sperimentazione a corse con passeggeri sempre sulla linea 90-91. A lungo termine, si mira a rendere a guida autonoma anche i servizi di trasporto pubblico a chiamata, come il radiobus.
Il nodo cruciale: le normative
Tuttavia, il passaggio dalla fase sperimentale all’attuazione piena dipende in larga parte dall’aggiornamento e dall’armonizzazione delle norme nazionali ed europee. Come sottolineato da Pierfrancesco Maran, eurodeputato del Pd ed ex assessore comunale alla Mobilità, e da Arianna Censi, assessora comunale alla Mobilità, la tecnologia è già pronta, ma la mancanza di un quadro normativo adeguato impedisce l’avanzamento.
A tal proposito, 50 sindaci italiani, tra cui Giuseppe Sala, hanno firmato un appello al Governo italiano e all’Unione Europea per accelerare i tempi, offrendo i loro Comuni come “laboratori viventi” per la sperimentazione.
Il caso Milano: una sperimentazione in corso
La sperimentazione di un sistema di guida autonoma a Milano è iniziata a maggio 2021 con il progetto TechBus. Comune, ATM, Politecnico, Vodafone e IBM stanno collaborando per sviluppare un ecosistema innovativo che permetta lo scambio di informazioni tra le tecnologie dei filobus della linea 90-91 e i sensori installati lungo il percorso. La raccolta e l’analisi di questi dati sono fondamentali per i primi test previsti per l’inizio del 2026.
La posizione di ATM
Amerigo Del Buono, direttore Operations di ATM, spiega che la sperimentazione sulla 90-91 consente di raccogliere dati utili per l’evoluzione di un sistema che, inizialmente, affiancherà il conducente, che rimarrà a bordo proprio per le attuali normative. Per i veicoli più piccoli, destinati ai servizi a chiamata, si potrebbe invece pensare fin da subito alla guida completamente autonoma.
Investimenti e futuro
Oltre alle sfide normative, c’è anche la questione degli investimenti. Maran evidenzia come l’Europa, nonostante l’eccellenza nella ricerca, sia indietro rispetto a Stati Uniti e Cina in termini di investimenti su larga scala nella guida autonoma. L’appello è a concentrare le risorse pubbliche su pochi, grandi progetti per sostenere questa rivoluzione nel settore della mobilità.
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