Un alleato per la nostra salute che ha più connessioni col nostro benessere di quanto si pensi.

Scienza e Salute

Il termine microbiota si riferisce a una colonia di microrganismi che colonizza un determinato organo, nel nostro caso l’intestino, mentre microbioma è il patrimonio genetico che lo compone, cioè i suoi geni.

Il microbiota, che una volta si chiamava flora batterica, si estende su tutto il nostro corpo, ma è nell’intestino che si concentrano il maggior numero di batteri, protozoi, funghi e virus buoni.

Intestino e cervello, non sembrerebbe, ma sono strettamente intercomunicanti, tanto che uno scienziato come M. Gershon parla già da anni dell’intestino come il secondo cervello, data la stretta relazione tra neuroni cerebrali e neuroni intestinali.

Ebbene si, esistono i neuroni intestinali, fittamente connessi con quelli encefalici e che vanno a costituire un vero e proprio sistema nervoso che opera in completa autonomia.

La condizione di equilibrio nell’intestino viene denominata eubiosi o cubiosi, al contrario l’alterazione è detta disbiosi.

Un microbiota che funziona bene, espelle le scorie, favorisce la digestione, protegge l’apparato cardiovascolare, sintetizza alcune vitamine, regola il buon andamento dell’intestino.

Tanto che un suo malfunzionamento concorre all’insorgenza di patologie maggiori come ictus, epilessia, morbo di Alzheimer, Parkinson e influisce su pazienti con trauma cranico.

Da segnalare, non molto praticata, una tecnica abbastanza particolare, cioè il trapianto delle feci da donatore sano a paziente malato.

Il trapianto da microbiota fecale si pratica in casi particolarmente resistenti di infezione da clostridum difficile, diffuso nelle strutture di degenza, ed è equiparato in tutto e per tutto ad un vero trapianto d’organo.

Si pratica per via orale con compresse oppure con colonscopia, ma non è esente da effetti collaterali ed è molto costoso.

Ma come si fa ad individuare un donatore sano di microbiota?

Gli scienziati hanno identificato un progetto simile a quello della conservazione dei semi di ogni pianta sulla terra.

L’idea è stata definita “l’Arca di Noè microbica”, sulla rivista Nature.

Per questo è nato il Microbiota Vault (caveau) Inc. un vero e proprio caveau della cacca che avrà implicazioni internazionali e metodi di conservazione propri.

Qualcosa esiste già, a livello rudimentale, dal 2022, i campioni fecali vengono conservati presso l’Istituto di Microbiologia di Zurigo (la Svizzera ha il primato delle biobanche, sperma, cordone ombelicale (inutile), cellule staminali, sangue).

Per ora sono crioconservati 1400 campioni di feci, preziosi microbi intestinali, congelati a – 80°, insieme ad una sezione di cibi fermentati.

La banca punta a raggiungere i 100.000 campioni nel 2029 se si troveranno enti disposti ad investire in un deposito di feci.

A rovinare l’equilibrio dell’intestino, invece, antibiotici,  zuccheri raffinati, grassi saturi, conservanti e i cibi processati, praticamente lo stile di vita moderno.

Mentre per mantenere un intestino attivo è necessaria un’alimentazione sana, attività fisica e una buona alternanza sonno-veglia.

Per ultimo, alleati per l’intestino, i cibi fermentati quali yogurt, facilissimo da fare anche casa, kefir, kimchi, cibo coreano fermentato di verdure, il miso giapponese, ottimo insaporitore per i cibi e le zuppe.

Eleonora Prina

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