Il Comune di Milano ha pubblicato un bando per la concessione di tre chioschi di sua proprietà, in posizione centrale o presso parchi cittadini. Saranno assegnati per 12 anni per attività commerciali. L’avviso pubblico, della Direzione Demanio e Patrimonio – fa sapere palazzo Marino -, è aperto fino al 30 settembre ed è destinato a imprese individuali, società ed enti. Prevede che le tre strutture siano destinate ad attività che ne valorizzano la posizione anche con iniziative di carattere sociale e culturale e ne migliorino l’accessibilità. Per questo l’offerta economica incide solo sul 40% del punteggio, che per il 60% sarà definito dalla proposta tecnica, ovvero dalla qualità del progetto di utilizzo e degli interventi previsti. Il primo chiosco a bando è all’interno del Parco Sempione, in viale Cervantes 9, è sottoposto a tutela paesaggistica ed è l’unico attualmente occupato da un concessionario in scadenza di contratto. La struttura è di 52 metri quadri ed è composta da un piano interrato destinato a deposito e da un piano terra. Circondato dal verde è anche il chiosco di via Salesina, all’interno del Parco Forlanini. Di 70 metri quadri, è in muratura con copertura in tegole ed è a bando ad un canone a base d’asta di 17.800 euro.
Il terzo chiosco, in Ripa di Porta Ticinese 81, è il più piccolo: 16 metri quadri di superficie, presso il giardino Baden-Powell. “Per i chioschi chiusi o con contratto in scadenza – afferma l’assessore al Bilancio, Demanio e Piano straordinario Casa, Emmanuel Conte – stiamo immaginando una nuova vita: luoghi di incontro, per attività commerciali ma anche associative e culturali. Iniziamo con tre strutture: una quarta, che avevamo previsto di mettere a bando, è stata danneggiata durante la tempesta di alcuni giorni fa, ma non ci arrendiamo e la recupereremo per un prossimo avviso. Proseguiamo nella valorizzazione del nostro patrimonio pubblico, perché più spazi pubblici significano più risorse per tutti”. Per tutti i chioschi è ammessa la vendita di alimenti e bevande, ma nell’oggetto dei bandi non è compresa la concessione del plateatico, per il quale l’aggiudicatario dovrà chiedere specifica autorizzazione.
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