La vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno (Pd) si è scagliata contro il ritorno in Europa del maestro Valery Gergev,

previsto per il 27 luglio con un concerto alla Reggia di Caserta, finanziato con fondi dell’Unione Europea.
A intervenire nel dibattito è Alberto Veronesi, direttore d’orchestra di fama internazionale, primo direttore occidentale a recarsi in Ucraina dopo l’invasione russa, per dirigere un concerto a Lviv a sostegno del popolo ucraino, ricevendo in quell’occasione un encomio ufficiale da parte del ministro della Cultura ucraino.
“Sono stato tra i primi a portare la mia solidarietà al popolo ucraino, con la musica, sul loro territorio, in un momento drammatico e di pericolo reale,” dichiara Veronesi. “Ma trovo inaccettabile discriminare un artista sulla base della sua nazionalità. Valery Gergev è uno dei più grandi direttori d’orchestra viventi. Chi lo conosce davvero sa che è un uomo di pace, un musicista che non ha mai incitato alla guerra né tantomeno ha responsabilità nell’averla iniziata.”

“Escludere e discriminare la cultura e la musica russa – prosegue Veronesi – significa amputare la cultura universale. Parliamo di un patrimonio immenso che va da Mussorgsky a Čajkovskij, da Šostakovič a Stravinskij, fino a Rachmaninov e Prokof’ev, patrimonio di cui proprio Gergev è oggi uno dei massimi interpreti mondiali.”
Veronesi conclude con un appello: “Le istituzioni europee e culturali devono avere il coraggio di difendere la libertà artistica. L’arte non è propaganda: è memoria, è identità, è speranza. E deve restare uno spazio di incontro, non di esclusione.”
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