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A scuola di arabo nella bolla di calore

Milano

Il clima nella Casa delle Associazioni del Municipio 2 è pesante. Non certo per colpa dei volontari dell’associazione di Resala, che anzi hanno fatto di tutto per rendere la vita più facile ai bambini e ai ragazzi che frequentano il loro campus estivo: si sono pure dotati, a spese loro, di ventilatori. Eppure, con 32 gradi fuori, dentro non può essere fresco. Questo non ferma le signore, in vestito tradizionale e velato che dirigono, con sicurezza e mano ferma, questa realtà in trasferta dal Municipio 5. Mi accoglie Usama, figlio della fondatrice di Resala, che mi fa da Cicerone nelle attività di questa associazione nella calda estate milanese.

“Resala nasce con mia madre Samia e opera nella Casa delle Associazioni del Municipio 5. Questa estate abbiamo portato in trasferta la nostra visione di integrazione: insegniamo ai bambini l’arabo”. La cosa più incredibile è che mentre io mi sto sciogliendo, lui è professionale e intoccabile dal caldo. Il che è davvero ammirevole, vista la situazione. Nel tentativo di apparire almeno un minimo professionale anche io, mi informo su che forma di arabo si insegni, se egiziano o coranico.

“Entrambi, ai bambini insegniamo sia arabo egiziano che il Corano. Offriamo un insegnamento complementare a quello scolastico, anche se non siamo insegnanti”. Chiedo se si tratti di un doposcuola e ottengo una risposta positiva. “Sì assolutamente, è una cosa complementare, che aiuta l’integrazione”. Al momento nel campus ci sono solo immigrati e figli di immigrati egiziani, ma l’esperienza, mi assicura Usama, è aperta a tutti. Italiani compresi.

Non riesco a non ammirare la passione che ci vuole a operare in quelle condizioni. Insegnare il Corano in quelle condizioni deve richiedere una devozione davvero ammirevole. Come sia possibile credere che una cosa del genere sia umana mi sfugge. Così come pensare di non condizionare le scuole. Usama sorride e mi congeda. Lui deve tornare dai ragazzi, alcuni dei quali fanno i compiti, altri ripetono assieme qualcosa. Essendo in arabo non saprei cosa, ma questo sottolinea solo la mia ignoranza, quindi glisserò.

Si spera che il prossimo anno, le condizioni siano decisamente migliori, per tutti.

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