I risultati della ricerca presentati il 4 giugno al Mart di Rovereto
Una nuova speranza nella riabilitazione non farmacologica della Malattia di Parkinson arriva dal Quadrato Motor Training (QMT), la pratica di movimento consapevole ideata da Patrizio Paoletti.
I risultati di un nuovo studio scientifico, condotto dai ricercatori dell’Università di Trento, dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento e da Fondazione Patrizio Paoletti con RINED (Research Institute for Neuroscience, Education and Didactics), mostrano come il QMT sia in grado di preservare e potenziare la connettività cerebrale in pazienti con Parkinson, contrastando il declino neuro-funzionale tipico della patologia.
I risultati sono stati presentati il 4 giugno 2025, durante l’evento “Malattia di Parkinson e Ricerca Clinica”, ospitato nella Sala Riunioni della prestigiosa cornice del MaRT – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Lo studio, che ha coinvolto cinquanta pazienti con malattia di Parkinson, rappresenta la prima evidenza clinica e di neuroimaging a supporto del potenziale neuroprotettivo del QMT. Attraverso risonanza magnetica funzionale a riposo (rs-fMRI), i ricercatori hanno osservato che il QMT ha portato a un incremento della connettività funzionale in aree motorie e frontoparietali.
“Questo studio dimostra che un programma strutturato di movimento consapevole come il QMT può preservare e rafforzare la connettività cerebrale nei pazienti con Parkinson, aprendo nuove strade per interventi riabilitativi mirati”, spiega il Prof. Carlo Quattrocchi, coordinatore della ricerca.
Il Quadrato Motor Training è un esercizio cognitivo-motorio che unisce movimento fisico, attenzione, coordinazione e controllo inibitorio. Facile da apprendere, privo di attrezzature e adatto all’uso domiciliare, il QMT è già stato oggetto di numerosi studi da parte del RINED, che ne ha esplorato gli effetti su memoria, flessibilità cognitiva, regolazione emotiva e neuroplasticità in soggetti sani e in contesti educativi.
Questa nuova ricerca è la prima a dimostrare che il QMT può contrastare il deterioramento cerebrale in una popolazione clinica, aprendo nuove prospettive nella neuro-riabilitazione delle malattie neurodegenerative.
L’evento, moderato dal Prof. Bruno Giometto, direttore della U.O. di Neurologia Trento-Rovereto, è stata l’occasione per presentare i risultati completi dello studio MOTOBRAIN, il nuovo progetto PARKART, dedicato a riabilitazione, arte e neuroscienze e favorire un confronto tra esperti in neurologia, neuroscienze, arte-terapia e ricerca clinica.
Sono intervenuti rappresentanti dell’Università di Trento, dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, della Fondazione Patrizio Paoletti, dell’Associazione Parkinson Trento, e del MaRT.

Laureata in Filosofia
Counselor, Content Creator, Critico d’arte e Consulente artistico
Ha pubblicato su Domus – Editoriale Domus,
Architettura e Arte – Ed. Pontecorboli, Materiali di Estetica – Ed. CUEM