Un piano di welfare ben strutturato oggigiorno non è più un “plus”, ma una chiave strategica capace di attrarre talenti (e trattenerli) sostenendo così la produttività dell’azienda.
Quando, poi, il pacchetto di benefit nasce da un accordo sindacale e diventa un vero obbligo di legge, si parla di welfare contrattuale, ovvero un insieme di beni e servizi che ogni azienda deve riconoscere ai propri dipendenti secondo tempi, importi e modalità fissati dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato, comunemente noto nella sua forma abbreviata CCNL.
Dal contratto alla busta paga: il meccanismo del welfare contrattuale
All’origine c’è la contrattazione collettiva che stabilisce una quota di benefit per ciascun lavoratore. Qui il datore non sceglie se aderire o meno: l’erogazione è vincolante, disciplinata da norme fiscali favorevoli e distinta dal welfare aziendale volontario.
Una vivida testimonianza di quanto scritto è il CCNL che regola il welfare metalmeccanici 2025, uno dei più significativi a causa dell’elevato numero di lavoratori coinvolti.
Focus sul CCNL metalmeccanici 2025
Infatti, con oltre 1 milione e mezzo di addetti, il contratto dei metalmeccanici è l’esempio più rilevante di welfare negoziale. In attesa del rinnovo, l’articolo 17 del testo attuale resta ultra-attivo e impone alle imprese l’erogazione di 200 € in beni e servizi di welfare entro il 30 giugno 2025, da spendere entro il 31 maggio 2026. L’obbligo coinvolge:
- Lavoratori a tempo indeterminato in forza alla data del 1° giugno;
- Contratti a termine che maturano almeno tre mesi di anzianità entro il 31 dicembre.
Anche se il negoziato in corso per il welfare 2025 metalmeccanici dovesse slittare, ora o al prossimo rinnovo, il principio di ultrattività garantisce la continuità dell’obbligo. Si tratta di un principio molto importante, perché evita vuoti di tutela per i dipendenti e di compliance per le aziende.
Buoni acquisto: la scorciatoia smart per adempiere
Tra le soluzioni autorizzate dai contratti per il welfare CCNL metalmeccanici 2025 spiccano i buoni acquisto, come quelli offerti da Pluxee, ovvero voucher digitali o fisici che rientrano nei fringe benefit aziendali.
Questi semplificano la vita a HR e CFO, grazie ad alcune loro caratteristiche, quali:
- Deducibilità al 100% e IVA al 4%: nessun costo contributivo né impatto sul cuneo fiscale;
- Rete capillare: oltre 22.000 negozi fisici, shop online, piattaforme per viaggi e intrattenimento. Dallo shopping al carburante, dalla spesa ai viaggi e tempo libero, offrono la massima libertà di scelta al dipendente;
- Ordine facile e rapido: i Buoni Acquisto Pluxee in formato digitale sono pronti per i dipendenti già dopo 48h dall’ordine;
Le aziende adempiono così all’obbligo contrattuale del welfare aziendale 2025 metalmeccanici senza burocrazia aggiuntiva e il lavoratore percepisce un valore netto superiore a qualsiasi premio in busta paga e la cultura del benessere organizzativo ne esce rafforzata.
Affidarsi a strumenti flessibili e già conformi significa quindi rispettare la norma, semplificare i processi interni e offrire ai dipendenti un benefit concreto, spendibile e apprezzato. Un investimento che ripaga in engagement, reputazione e conto economico.
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