Murale a Opera: i detenuti trasformano il carcere con l’arte

Cultura e spettacolo

Un murale intitolato “Superfici dell’Immaginazione”, nato dalla collaborazione tra il visual artist Carlo Galli e un gruppo di detenuti, è stato completato e ora arricchisce gli spazi della Casa di Reclusione di Opera.

Il progetto, sostenuto da Brera e promosso da Artàmica APS, si inserisce nel percorso dell’associazione che impiega l’arte come potente veicolo di inclusione, trasformazione e dialogo, portandola al di fuori dei contesti tradizionali.

La presentazione ufficiale del murale è avvenuta ieri alla Pinacoteca di Brera, alla presenza dei detenuti stessi che hanno partecipato attivamente alla sua realizzazione. Tutti beneficiari dell’Articolo 21, questi partecipanti hanno ottenuto permessi speciali per uscire dall’Istituto a fini lavorativi o di reinserimento sociale, con obbligo di rientro notturno.

Alessandro Pellarin, Presidente di Artàmica APS, ha commentato: “Il muro, spesso simbolo di separazione, qui si trasforma in una superficie di senso, di bellezza e di riscatto. È un invito a guardare oltre, a riconoscere l’umano dove meno ce lo aspettiamo”.

“Una missione importante dei grandi musei è quella di favorire progetti di inclusione e integrazione, soprattutto rivolti alle componenti sociali più fragili”, ha sottolineato Angelo Crespi, direttore di Brera. “Il progetto, avviato da alcuni mesi, ha già permesso a tre gruppi di detenuti di visitare la Pinacoteca, e altre visite seguiranno”.

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