A Milano Endrit Ademi, un operaio di 24 anni di origini kosovare, è morto dopo una caduta da un’impalcatura nel cantiere in cui stava lavorando. E’ precipitato da un’altezza di circa dieci metri mentre era intento a svolgere la tinteggiatura della facciata di uno stabile.
Intorno alle 10 il ragazzo avrebbe perso l’equilibrio all’interno di un giardino di via Edoardo Bassini. La dinamica della tragedia è ancora da accertare. Inutile il pronto intervento del personale dell’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu), che ha potuto soltanto constatare il decesso del giovane operaio. Con lui un collega rimasto illeso ha dichiarato: “Era un gran lavoratore e un bravissimo ragazzo”, in ricordo del 24enne.
Spetta ora al personale dell’Ats di Milano il compito di individuare che cosa sia accaduto all’interno del cantiere.
A distanza di meno di un giorno dalla morte di un altro operaio Roberto Vitale, di 61 anni, avvenuta a Carpiano, Vincenzo Greco, della segreteria Cgil dichiara: ”Non basta continuare a parlare genericamente di ‘sicurezza’. Servono ispettori del lavoro – a Milano ce ne sono solo 20 – formazione, regole e responsabilità chiare. C’è bisogno di un impegno concreto da parte di aziende e istituzioni. Serve, soprattutto, una cultura del lavoro e della prevenzione che rimetta al centro la vita, la sicurezza e la salute delle persone.“.
DISPOSTA L’AUTOPSIA
Intanto la Procura di Milano per tramite della pm Maria Cristina Ria, aprirà un fascicolo per omicidio colposo al fine di determinare la morte e le misure di sicurezza e prevenzione presenti sul cantiere in cui lavorava il giovane operaio.
Alessandro Morrone
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