Corteo per la “pace” a Milano, con violenze, insulti a Israele e minacce a Giorgia Meloni

Milano

Circa 10mila persone hanno partecipato al corteo nazionale per chiedere la fine della guerra a Gaza e a sostegno della Palestina. La manifestazione è partita da piazza Duca D’Aosta a Milano, davanti alla stazione Centrale, per attraversare la città e raggiungere l’Arco della Pace.  Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine al passaggio del corteo pro Palestina da piazzale Baiamonti.

Sette manifestanti pro Pal portati in questura a Milano

Sette manifestanti del corteo sono stati portati in questura dopo i tafferugli con la polizia in piazzale Baiamonti. La maggior parte degli attivisti ha proseguito il tragitto fino alla destinazione prevista all’Arco della pace, mentre qualche centinaio si è fermato sul luogo delle tensioni chiedendo di «liberare» le persone accompagnate in questura.

Scontri tra manifestanti e polizia a corteo Milano

 Le tensioni erano iniziate alla fine di via Farini, per – a quanto lamentano i manifestanti – l’identificazione di qualche persona. Poi sono sfociate pochi metri più avanti, dove le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno spaccato il corteo. “Via via la polizia” e “Tout le monde deteste la police” i cori urlati all’indirizzo degli agenti, con lancio di oggetti e fumogeni.

Spara a Giorgia” è la scritta comparsa sulla vetrina di una filiale di banco Bpm in piazzale Lagosta al passaggio del corteo pro Pal. Pochi metri più avanti è stata poi danneggiata anche la filiale di Banco Desio in via Traù, dove è stata bruciata una telecamera e fatta una scritta “No riarmo“. Infranta anche la vetrina del Carrefour di via Alserio.

“Oggi per le strade di Milano si è tenuto l’ennesimo corteo pro-Pal. Oltre ai consueti disagi a traffico e commercio, che ormai questi cortei creano da ottobre 2023, i PRO-Hamas si sono accaniti contro diversi esercizi commerciali danneggiandone gravemente vetrine e scrivendo frasi offensive. Rivolgo la mia totale e piena solidarietà al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, vittima anche oggi di vigliacchi attacchi quali ‘Spara a Giorgia’ in piazzale Lagosta. Visto che quest’ultimo è dotato di diverse telecamere, mi auguro ora la Polizia riesca ad individuare e arrestare i colpevoli. Vedremo, inoltre, se qualche Istituzione locale condannerà questo gravissimo e vile gesto odierno!”. Così il deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice Sindaco di Milano, Riccardo De Corato.

Alcuni manifestanti hanno esibito bandiere con una Palestina “dal fiume al mare”, uno slogan controverso che equivale a negare il diritto all’autodeterminazione di Israele. Tra la folla, gruppi di estrema sinistra, attivisti LGBT (ironicamente, in contrasto con le leggi di Hamas a Gaza) e rappresentanti di centri islamici hanno marciato fianco a fianco.

Mancava  però un  sostegno ai palestinesi che in Gaza si oppongono a Hamas, così come un riferimento agli attacchi del 7 ottobre, quasi rimossi dal racconto della giornata. Tra i partecipanti, anche una piccola delegazione del Movimento 5 Stelle e un gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, mentre i Carc (Centri di Azione Rivoluzionaria Comunista) hanno distribuito volantini che definiscono Israele “stato genocida”.

L’evento ha anticipato un altro appuntamento che promette di riaccendere le polemiche: il 25 aprile, quando a Milano torneranno in piazza le stesse frange, pronte a contestare la presenza di “sionisti” nelle celebrazioni della Liberazione.

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