Il governo Meloni regge su tre forze, ma non sono Fratelli d’Italia, Forza Italia e la Lega, bensì i giudici, la stampa e la sinistra. Ogni volta che si appanna il suo consenso, che sorgono dubbi sull’efficacia dell’azione di governo, che si allargano delusioni su quello che fa e soprattutto su quello che non fa, basta lasciar fare e dire loro, i giudici nostrani ed europei, gli opinionisti, i giornali, le reti ostili, e naturalmente l’opposizione di sinistra, i loro attacchi, il loro disprezzo, il loro modo di ragionare, e ti sorprendi a dire: lunga vita al governo Meloni.
Finché ci sono loro, i bellaciao, che resti lei al governo, perché loro sono infinitamente peggio, in malafede, e contro ogni buon senso, anzi contro ogni elementare senso della realtà. Poi criticate pure, con qualche fondamento, il vittimismo e il complottismo della Meloni, le sue dichiarazioni sopra le righe e la sua strategia dell’incasso elettorale di ciò che dicono e fanno i suoi avversari. Resta che fino a quando avvelenate i pozzi del buon senso, sputtanate il vostro Paese agli occhi del mondo, rinfacciate al governo le stesse cose che avete praticato voi, massacrate galantuomini come Nordio, Piantedosi e Mantovano, stracciate ogni ragion di stato e ogni ragion pratica, spargete odio, con la scusa di denunciarlo e cancellate ogni senso della realtà, sarete voi la colonna portante del governo Meloni, la polizza che garantisce la sua durata e il suo consenso.
Offrite in ogni momento un esempio efficace di pubblicità comparativa: possiamo pensare qualunque cosa sull’azione o l’inerzia del governo Meloni ma se il termine di paragone siete voi, se l’alternativa siete voi, preferiamo senza dubbio la Meloni e il suo governo, a vita.
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