“Al Governo, abbiamo detto con chiarezza quello che della Manovra abbiamo apprezzato e gli aspetti che invece crediamo debbano essere migliorati durante l’iter parlamentare. E’ innegabile che ci siano risposte ai bisogni delle persone che rappresentiamo”. Lo ha detto a Bologna il leader della Cisl Luigi Sbarra concludendo il Consiglio Generale della Cisl Emilia Romagna.
“Oltre due terzi della manovra sono orientati sul fronte del lavoro dipendente, pensionati , contratti pubblici, sostegno alla famiglia ed alla natalità, aumento delle risorse sulla sanità, che pure vanno ulteriormente incrementate- ha affermato Sbarra- Un sindacato responsabile come la Cisl deve saper intestarsi questi risultati, parlando il linguaggio della verità, senza populismi e demagogia in autonomia dalla politica. E’ importante la conferma di un’Irpef scaglionata su tre livelli e la decisione di rendere permanente e di ampliare a 40mila euro il taglio del cuneo fiscale e contributivo: circa 19 milioni di persone avranno un introito aggiuntivo l’anno fino a 1.200 euro. Positiva la conferma triennale della defiscalizzazione per i salari di produttività e la detassazione dei fringe benefit fino a mille euro per i lavoratori senza figli, che raddoppia a 2mila per chi ha figli e si alza fino a 5mila per i neoassunti che si trasferiscono a più di 100 km dal luogo di residenza. Una nostra conquista è anche il ritorno all’indicizzazione delle pensioni così come previsto originariamente dal Governo Draghi, con un ammorbidimento determinante del decalage sulla fascia di reddito media. Ci stiamo battendo per eliminare i tagli degli organici scolastici, rimuovere il blocco del turnover nella PA, elevare le pensioni minime, sostenere la non autosufficienza e potenziare le risorse sanitarie. Occorre inoltre ristabilire le risorse per il fondo Automotive aumentare le risorse per il Mezzogiorno, dopo lo stop dell’Europa a Decontribuzione Sud.
Altra questione fondamentale, che stiamo ponendo da tempo: tagliare le tasse al ceto medio attraverso la riduzione della aliquota IRPEF dal 35 al 33% ed elevando lo scaglione sino a 60mila euro . Miglioramenti e cambiamenti che vanno collegati dentro e fuori il perimetro della Manovra a una strategia generale di coesione e sviluppo concertata con le parti sociali”.
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