Rabbia incontrollata, disagio ambientale, odio verso la legalità: questa la polveriera che ha incendiato il Corvetto? Sembrerebbe un fatto singolo, una miccia che l’esasperazione ha acceso, che ancora qualcuno giustifica, se non fosse accertato che c’è una regia sottesa che ingigantisce il pretesto, lunga quasi cinquant’anni di chi dell’avversione contro la legalità e lo stato ne ha fatto una ragione di vita: i centri sociali, rifugio degli antagonisti, sempre pronti con la loro presenza e la loro violenza a enfatizzare un pretesto, crearne un caso di valenza nazionale.
E se è pur vero che il disadattamento degli immigrati anche di seconda e terza generazione si nutre di social, di rap, autogiustificandosi per le loro illusioni di ricchezza, con l’arroganza dell’irrazionalità, disprezzando il quotidiano e sposando la criminalità, la spinta in avanti e la partecipazione dei centri sociali ha un peso determinante.
A rispondere subito presente alla chiamata il centro sociale Cantiere, attivissimo nell’altra banlieue multietnica di San Siro. Scontata è la presenza degli altri centri sociali milanesi, dal Lambretta al T28, e dei collettivi studenteschi, da Cambiare Rotta a Rebelot: tutti uniti contro Polizia, ordine legalità. Antagonisti sopravvissuti e nutriti dall’occhio indifferente di Sala, a volte benevolmente osservato dalla sinistra, impietosamente distruttivo nelle manifestazioni.
I numeri dati da Il Giornale:
Su 500mila nati da genitori stranieri, l’11% è arrivato in Italia prima dei 6 anni, il 17% è migrato in età scolare, l’11% è arrivato in Italia dopo gli 11 anni. Tra di loro ci sono quelli che si sono inseriti e quelli che invece vivono di microcriminalità, spaccio, minacce con i coltellini perennemente in tasca. Quelli che, insomma, convivono quotidianamente con la microcriminalità. Non a caso tra i 570 detenuti degli Ipm (istituti penitenziari minorili) il 46,7% è rappresentato da stranieri under 18. Nel 2023 il dato era ancora peggiore: su 500 detenuti, gli stranieri erano il 64%. Il loro disagio, la loro rabbia si somma ad altro disagio, ad altra rabbia.
La fotografia delle baby gang di seconda generazione scattata dalla Direzione centrale della Polizia criminale (dipartimento della Pubblica sicurezza) racconta di un lieve calo dei piccoli crimini nel 2023, ma denuncia un quadro agghiacciante: sono in aumento i casi di stupri e violenze sessuali in cui sono coinvolti i minorenni stranieri, quelli che dovrebbero sedere dietro a un banco delle medie o delle superiori. I casi sono passati dal 54,64% al 56,19%.”
Un problema sociale gigantesco che l’amministrazione Sala ha risolto ignorandolo, e Corvetto ha dato di sé l’immagine plastica della mancanza di attenzione e di integrazione.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano