Milano, consegnati gli Ambrogini e Sala rinuncia al discorso Sardone “Il silenzio? Il miglior discorso”

Milano

Sala rinuncia al discorso e Sardone (Lega) commenta “Beppe Sala è sindaco da ormai sette anni e il 2023 è l’anno del suo miglior discorso in occasione della premiazione degli Ambrogini d’Oro: il silenzio più totale. Mai era capitato ma è la cosa più giusta che potesse fare: stare zitto dopo le innumerevoli figuracce collezionate, ultimo il “balletto” per il posto in platea alla Scala di fianco alla senatrice a Segre per evitare i rappresentanti del governo. La mancanza di rispetto istituzionale di Sala nei confronti della città di Milano oggi ha raggiunto il suo apice: non solo è scappato dai giornalisti presenti ma è riuscito persino a svilire gli Ambrogini d’Oro, riducendoli a una quisquilia da nulla. Sala non ha ancora capito che agli Ambrogini e alla Scala non è presente in quanto Beppe Sala ma per il suo ruolo di Sindaco. Dopo il pessimo show in Consiglio comunale un’altra dimostrazione d’arroganza e scarso senso del ruolo che ricopre. Milano ha bisogno di ben altro”. Per la cronaca: come ogni 7 dicembre in occasione della festa del patrono Sant’Ambrogio, Milano ha reso omaggio ai cittadini, alle associazioni, alle realtà che hanno dato lustro alla città consegnando gli Ambrogini d’Oro.  Si tratta della massima onorificenza concessa dal Comune. E per la prima volta il sindaco Giuseppe Sala non ha tenuto il tradizionale discorso sul senso di queste benemerenze e sullo spirito che anima Milano il 7 dicembre. Nessuna spiegazione ufficiale ma dietro questa scelta potrebbe esserci la polemica lega alle recenti tensioni tra Consiglio comunale e il sindaco proprio sulla scelta dei nomi a cui consegnare il riconoscimento. Invece ovazione e commozione in sala quando è stato consegnato il riconoscimento alla memoria di Giulia Tramontano, la ragazza incinta vittima di femminicidio da parte del proprio compagno.

I premiati con l’Ambrogino d’oro 2023

 Al teatro Dal Verme gremito gli applausi più grandi e le ovazioni sono andate alla memoria di Giulia Tramontano e ad Amalia Ercoli Finzi, la prima donna a laurearsi in Ingegneria aeronautica nel 1962, consulente della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea. Applausi anche per il comico Andrea Pucci la cui candidatura ha provocato diverse polemiche. Tra i premiati Carlo Arnoldi, per dodici anni presidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime della strage di piazza Fontana, Francesco Borella, architetto e paesaggista che ha ideato il Parco Nord di Milano.  Per la comunità ebraica Andrea Jarach, imprenditore. L’attestato è stato consegnato alla studentessa del Politecnico che ha dato il via alla protesta delle tende in piazza, Ilaria Lamera. La Medaglia alla Memoria è stata conferita anche alla memoria del sociologo Francesco Alberoni. Tra le realtà associative premiare c’è l’Osservatorio Metropolitano di Milano, centro studi indipendente e senza scopo di lucro che svolge da circa un decennio attività di ricerca, studio e approfondimento per la comprensione di fenomeni politici e sociali dell’area metropolitana di Milano.   

La sorella di Giulia Tramontano: “Sarebbe fiera dell’Ambrogino”

 C’è anche la famiglia di Giulia Tramontano, la giovane uccisa nel maggio scorso a Senago (Milano) dal fidanzato Alessandro Impagnatiello mentre era incinta del loro bambino, alla cerimonia di consegna degli Ambrogini d’oro, la massima onorificenza concessa dal Comune di Milano in occasione del patrono di Sant’Ambrogio. Alla giovane infatti è stato dedicato l’Ambrogino alla Memoria. Per ritirarlo sono arrivati il padre Franco, la madre Loredana, la sorella Chiara. “Per noi sicuramente questa è una grande soddisfazione – ha spiegato Franco arrivando in teatro – e questa è la cosa più importante che è successa dopo la perdita di Giulia. Abbiamo già ringraziato il Comune di Milano e anche quello di Senago. E’ una grande soddisfazione perché è un messaggio anche per tutte quelle persone che vengono dal sud con la speranza di realizzarsi. A Giulia purtroppo non è stato permesso”.  

Il messaggio che accompagnava l’Ambrogino per Giulia

 “La sua giovanissima vita, piena di speranza e ambizioni, viene stroncata da una violenza efferata e ripugnante che uccide anche Thiago, il bambino che porta in grembo – si legge nelle motivazioni -. Conservare il suo ricordo, onorare la sua storia, raccontare la tragedia che ne ha spezzato i sogni sono il modo per rifiutare la violenza e i soprusi contro le donne, in ogni forma e manifestazione. Un monito per tutti e tutte a rinnovare l’impegno culturale e sociale nella prevenzione e a lavorare congiuntamente per il sostegno delle vittime. Perché non sia mai più troppo tardi”. 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.