In sintesi: il “Modello Milano” è la Paura. L’esperienza del sindaco Moratti

Milano Milano violenta

Oggi possiamo dirlo con convinzione: il Modello Milano è la Paura, quella che ti rende incerto nel camminare per strada, quello che ti rende guardingo sui mezzi pubblici, quella che ti fa scappare davanti a una lite furibonda, quella che si chiede continuamente, vedendo un gruppo di ragazzi ghignanti in branco, “Stanno mirando me?”, quella che all’uscita di un locale ti soffoca davanti a un coltello.

Questo il Modello Sala tanto strombazzato dai media durante la campagna elettorale? Naturalmente si parlava di paura percepita e non reale, mentre l’ideologia verde pitturava le piazze tattiche. Gli alberi venivano divelti e quelli ornamentali messi nei vasi morivano miseramente. Poi ci ha pensato la natura a  falciare quelli rimasti mai curati, né potati a dovere. Alla Paura per così dire quotidiana, si è aggiunta la consapevolezza che i terroristi sono tranquillamente tra noi, forse nelle case occupate, forse a programmare le loro “avventure” negli assembramenti all’angolo della strada. E i grattacieli crescono, gli edifici che rubano paesaggi identificativi per la popolazione di un quartiere, si moltiplicano, mentre i poveri sempre in numero maggiore guardano senza voce. Sala? Discute di ciclabili, auspica coesione nella maggioranza…ma non prevedeva quando sommava al pallottoliere più sigle possibili con idee anche contrapposte che poi i nodi sarebbero emersi?

Fa rumore l’ennesima denuncia di un vip, Carlo Verdone “Alla stazione di Milano ho avuto più paura che a Roma”, raccontando l’episodio di un tentativo di aggressione subito “con il collo di una bottiglia”, mentre si recava in Centrale a prendere l’ultimo treno per la Capitale.

L’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, è intervenuta sulla questione della sicurezza nel capoluogo milanese a margine dell’assemblea dei seniores di Forza Italia “Da sindaco di Milano ero molto attiva nelle politiche della sicurezza. Ogni settimana facevo un incontro in Prefettura con il prefetto, rappresentanti della Regione, della Provincia e il mio vice, oltre a tutte le forze dell’ordine. Ogni giorno avevo la situazione aggiornata quartiere per quartiere, via per via, di quali erano state le criticità e quindi le attività criminali nelle diverse zone”, ha spiegato Moratti. “Questo mi permetteva tutte le sere di parlare con il mio comandante di polizia per programmare la giornata successiva. Io credo che sarebbe bene rivolgere al sindaco Sala questa domanda: quanti incontri fa in Prefettura? Quanto controlla la situazione delle diverse strade?”

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