Milano: anarchici scatenano guerriglia urbana in centro, 6 poliziotti feriti

Milano

Sono stati tutti denunciati per vari reati relativi all’ordine pubblico gli undici anarchici che ieri sono stati portati in questura dopo gli scontri del pomeriggio durante il corteo a Milano in solidarietà con Alfredo Cospito, detenuto in sciopero della fame e ora in ospedale.

Dei sei poliziotti rimasti feriti ieri a Milano negli scontri tra forze dell’ordine e anarchici, uno è rimasto ferito “seriamente a una gamba per ustioni dovute a una bomba carta”, mentre atri sono stati portati all’ospedale Niguarda per essere soccorsi.

Il tutto nell’ambito di quello che il sindacato di Polizia Fsp Poiizia definisce “Terrorismo di piazza” “Sei poliziotti del Reparto mobile di Milano rimasti feriti, di cui uno seriamente alla gamba, lanci di bombe carta, schegge, botte, danni gravi a locali e automobili, undici persone fermate – è il bilancio del pomeriggio ricostruito da Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato -.

E’ l’ennesimo bollettino di guerra dopo l’ultima manifestazione anarchica, rigorosamente non autorizzata, che si è conclusa con la consueta follia di cui come sempre fanno le spese cittadini onesti e forze dell’ordine. Ci chiediamo per quanto dovremo restare ostaggio di soggetti senza controllo, senza alcun senso civico, sprezzanti delle leggi e costantemente proiettati alla violenza”.
“Ci chiediamo cosa dovrà accadere perché si prenda la decisione di contrastare con fermezza adeguata fenomeni di proteste subdole e selvagge che, per come sono minuziosamente organizzate, e per quanto sono finalizzate a produrre danni reali, specie al personale in divisa che è il primo e più odiato bersaglio insieme allo Stato che rappresenta, rappresentano una vera e propria forma di terrorismo – conclude Mazzetti -.
‘Terrorismo di piazza’, come Fsp lo definisce da anni, chiedendo che si delinei un’apposita fattispecie che lo preveda e lo punisca severamente, e soprattutto che ci fornisca strumenti adeguati per intercettare eventi del genere, impedendoli prima della prossima guerriglia”. (ANSA).

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