Mentre Sala si ostina a non cambiare Area B, aumenta il malcontento e si scoprono sempre nuove contraddizioni. Da una parte le firme alle varie petizioni hanno toccato oggi quota 6000, mentre dall’altra saltano fuori nuove ingiustizie verso i cittadini.
E’ emerso ad esempio che ATM fa viaggiare per ore e ore nel traffico di Milano e all’interno di Area B 350 bus Euro 3 Diesel e altrettanti Euro 5 diesel. La giustificazione ufficiale è che gli Euro 3 Diesel sono muniti di Fap, filtro antiparticolato. Basta intervistare qualsiasi autista ATM per sapere che il filtro per azionarsi ed essere efficace ha bisogno di una andatura uniforme e abbastanza sostenuta. I bus in città invece fanno accelera e frena e quindi scaricano i loro fumi per ore e ore dentro la città. E però, a differenza delle auto private che magari viaggiano solo 15 minuti al giorno, possono circolare grazie a una deroga firmata Sala. E non sono gli unici: anche un centinaio di mezzi AMSA sono euro 5 diesel e diverse auto della Polizia Locale.
Sala insomma tira dritto contro ogni richiesta di deroga per i privati cittadini ma poi il Comune chiude un occhio per i suoi mezzi. Si pretende dai privati cittadini quel rinnovo del parco auto che il Comune non riesce a effettuare al proprio interno.
Sala fa misure ideologiche più che scientifiche e la guerra è solo alle auto e non all’inquinamento. Basti pensare che il gruppo A2A, dj cui il Comune è maggiore azionista ha riacceso 2 centrali a carbone, in Sicilia e Friuli. Ma a Milano il Sindaco continua fare il green fregandosene dei disagi per cittadini e imprese.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Questo “articolo” mi sembra alquanto pretestuoso. Che impedire l’accesso a tante auto di non recentissima omologazione promuova sicuramente un problema sociale, considerato che non tutti possono permettersi anche economicamente l’acquisto di una nuova autovettura per andare al lavoro, ma i benefici di un parco auto più moderno sono evidenti in termini di inquinamento locale e qualità dell’aria. In più le considerazioni che leggo sono più che anacronistiche, visto che in una città come Milano, che possiede una flotta di mezzi pubblici che servono la città in maniera capillare, utilizzare la macchina è veramente inutile per molti spostamenti cittadini.
Oltretutto, un autobus per il trasporto passeggeri, seppur di passata omologazione, che trasporta oltre 50 persone ha sicuramente minor peso in termini di inquinamento, emissioni e particolato, di 20 automezzi ad uso personale. Questo è piuttosto facile da comprendere…
Filippo, innanzitutto mi piacerebbe sapere la sua età…perché in età adolescenziale viaggiavo tranquillamente anche con un piede solo sul predellino del tram, tanto erano affollati, e zaino in spalla, come molti studenti della mia età. Ogni giorno mi facevo 2 ore di mezzi pubblici (tra andata e ritorno), perché la mia scuola era lontana, ma in 60 minuti di orologio cambiavo 5 mezzi (tra metropolitana, autobus e tram), e non sono mai arrivata a scuola in ritardo. Oggi, con il traffico causato principalmente dalle strade con le corsie dimezzate, che lo ingolfa a qualsiasi ora, ci metterei almeno 30 minuti di più (lo stesso percorso, lo farei in 35-45 min di auto). Questa “flotta” di mezzi pubblici di cui lei va così tanto fiero non è così frequente “ovunque” (salvo la metropolitana, che non fa distinzione fra centro e periferie): faccia una prova con la 95 (percorso da MM Rogoredo e quartiere Barona, e poi mi faccia sapere per quanti minuti è stato costretto ad aspettare l’autobus…
Per non parlare di alcune linee, come ad esempio la 90-91, che spesso diventano una sorta di “sfida” per chi è costretto a servirsene: ressa, attese infinite, e pericoli di ogni genere nelle ore serali. Ne consegue che non sempre si possono usare i mezzi pubblici, ad esempio anche se si devono accompagnare i genitori anziani a fare delle visite, o se si devono acquistare oggetti ingombranti o pesanti, ecc ecc.
Le faccio inoltre notare che la linea 90-91, che fa il periplo della città lungo la circonvallazione, e segna il confine tra il centro di Milano e la periferia, In un giorno trasporta in media 170 mila persone, perché è attiva 24 ore su 24; il suo metro di paragone tra le ipotetiche 50 persone trasportate da un autobus e 20 auto non è calzante. Ma andiamo avanti: supponga che io abbia 4-5 commissioni veloci da fare in un raggio cittadino mediamente ampio: mi faccia un paragone tra il tempo che ci impiegherei a usare la mia auto, e usare i mezzi pubblici. Lei a questo punto potrebbe suggerirmi un taxi…ma Milano non è Barcellona, dove i taxi si prendono al volo mentre si cammina, se ne trovano a bizzeffe ovunque, e sono super economici! Quelle 4-5 commissioni mi costerebbero come minimo 50 euro! Per lei, invece, utilizzare l’auto per molti spostamenti in città è veramente inutile…beh, mi domando se non sia proprio lei ad avere un concetto un po’ anacronistico della mobilità attuale. Però può replicare dicendo che c’è traffico a tutte le ore, e su questo avrebbe proprio ragione: corsie dimezzate per creare orrende e pericolose ciclabili, parcheggi tolti per dare posto a fatiscenti dehors, camioncini e furgoni costretti a parcheggiare in doppia fila…direi una conseguenza inevitabile. Infine, forse la cosa più importante: quel “problema sociale” da lei citato all’inizio del commento è una grave ingiustizia sociale, che costringe tantissime persone a indebitarsi per acquistare una nuova auto, oppure a rinunciarci in settimana, e a fare sacrifici in tempo trascorso fuori casa, o altro…per poi continuare a pagare bollo/assicurazione/tagliando ecc. ecc. per un veicolo usabile solo il weekend.
Quindi sono io che non comprendo lei.
Sala, emerito comunista che non capisce niente, solo i soldi, chissà quale tangente riceve e da chi ? mahhhh !!!!
Ben vengano queste 6.000 firme contro questo provvedimento ingiusto, anti-sociale e classista.
Sala fa orecchio da mercante e tira dritto per la sua strada?
Stavolta ha passato il limite, e credo che la gente si sia proprio stufata di questo sindaco che pensa che i cittadini siano una sorta di bancomat per mettere una pezza ai buchi del bilancio comunale.
Ci saranno sempre più firme in segno di protesta, ma sarà soltanto il primo passo.
Ho già letto molti commenti sui social di persone che vogliono scendere in piazza, o bloccare con le proprie auto le entrate in AREAB.
È ora di dire BASTA.
Buongiorno Loredana, Filippo ovviamente deve prendere le difese di una cosa che è indifendibile,alcuni autobus hanno anche 22 anni e ritargati pure,ma posso ritargare anche io la mia auto e farla diventare euro 6??
Aspetto una risposta da qualche genio. Spero proprio che ci sia un giudice a condannare tutti ciò.
Loredana Felici assessore alla viabilità SUBITO!
Paolo, la sua risposta mi ha spiazzata! Grazie mille
Aggiungo, i limiti di velocità sono ancronistici. 50 km/h andavano bene quando c’era la Topolino coi freni a tamburo. Il problema non è la velocità ma le sostanze assimilate prima di mettersi alla guida. A 50 o a 70 km/h se vai a sbattere il disastro è uguale.
Durante il lockdown, quando non circolava nessun mezzo, il pm 10non è calato in modo così significativo, altri inquinanti invece si, ovviamente. Sull’auto la battaglia e’ ideologica. Ho alcune domande: una ragazza che lavora su turni, che sia infermiera, può recarsi in ospedale anche coi mezzi, di notte o all’alba, pioggia o neve, impiegando 45 minuti ma cosa rischia ad aspettare di sera a Niguarda o in metro, vista la fauna che c’è di notte? L’ alternativa può essere la city bike, il monopattino, o che? E se alla domenica la nonna viene a pranzo, la si mette sull’autobus con stampelle e protesi, oppure sugli stessi monopattino, bici elettrica etc.? Io vado sempre in giro in bici, è la mia seconda macchina, se nevica però debbo ricorrere all’auto, dove lavoro l’autobus passa solo, in orario lavorativo, e allora? E se vado al garden center per la cassetta di gerani, ci vado in treno, monopattino, etc.? E la liberta’ di movimento? Transizione ecologica, si, ma prima ancora un po’ di realismo!