Chiamati al fronte soldati anziani e malandati. Ecco la carne da cannone dell’esercito di Putin

Esteri

Le forze fresche scarseggiano e pur di distribuire qualche divisa si fa appello a quel poco che rimane di veterani. Un segnale di crisi, secondo il maggiore quotidiano politico-finanziario russo, Kommersant, che ha pubblicato un reportage fotografico. Su coloro che sono stati mobilitati in Crimea nell’esercito russo.  Le immagini mostrano che si tratta principalmente di uomini anziani. Alcuni di loro ispezionano con interesse i fucili d’assalto che si sono visti consegnare, benchè non ne abbiano mai tenuto uno in mano o il loro addestramento risalga ormai a diversi decenni fa.

La mobilitazione nella Federazione Russa estata annunciata il 21 settembre. Ufficialmente, è stato annunciato che 300.000 persone sarebbero state arruolate nell’esercito. Alcuni di loro, senza preparazione militare, erano già stati inviati al fronte in Ucraina e in breve tempo sono stati catturati. E forse e andata meglio così. Intanto gli stranieri rimpatriano. Quanto ai nostri connazionali, l’ambasciata italiana a Mosca ha invitato ieri tutti i cittadini italiani presenti in Russia di valutare la possibilità di lasciare il Paese. «Considerata la più recente evoluzione del contesto internazionale e la crescente difficolta nei collegamenti aerei e su strada in uscita dalla Russia, si raccomanda ai connazionali presenti in Russia di valutare se la permanenza sia necessaria e, in caso contrario, di lasciare il Paese», recita una nota dell’ambasciata d’Italia a Mosca. «Sta diventando progressivamente più difficile spostarsi per via aerea dalla Federazione Russa verso I’Italia e altri Paesi terzi. In particolare, si registra in questi giorni un vertiginoso aumento del costo già elevato dei biglietti venduti dalle compagnie aeree e si ha notizia di lunghe code in alcuni valichi di frontiera che collegano la Federazione Russa con alcuni Paesi confinanti», prosegue il comunicato. Mercoledì i governi di Bulgaria e Polonia avevano chiesto ai propri cittadini di lasciare la Russia con urgenza, nel timore che possa diventare più difficile varcare i confini della Federazione con la chiusura di accessi a causa dell’aumento dei russi che fuggono dalla mobilitazione di massa. Con un comunicato il ministero degli Esteri di Sofia ha esortato ad «evitare di recarsi in Russia e raccomandato a cittadini bulgari che si trovano in Russia di considerare la possibilità di lasciare il Paese al più presto possibile, usando i mezzi di trasporto attualmente a disposizione». II ministero degli Esteri polacco ha fatto una simile esortazione ai propri cittadini in Russia: «in caso di un drastico deterioramento della situazione di sicurezza, la chiusura dei confini o altre imprevedibili circostanze, l’evacuazione potrebbe essere significativamente difficile e persino impossibile». (Libero)

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